Settore turistico: Non è più tempo dell’improvvisazione e del “so tutto io”
Scatta la ‘Fase 2’. Una piccola luce in fondo al tunnel si intravede, 4,4 milioni di persone ritornano al lavoro, mentre 2,7 resteranno a casa. Social, giornali, tv ci annunciano continuamente che “niente sarà più come prima”, dobbiamo imparare a convivere con il Covid-19 e a modificare le nostre abitudini più radicate.
In attesa degli eventi futuri su cure e vaccino l’homo sapiens prova a rivivere e gestire le sue relazioni sociali. Restano esclusi da questa fase due “pesi massimi” dell’economia italiana, turismo e ristorazione.
Non si può uscire di casa, figuriamoci viaggiare, le flotte aeree sono a terra, gli alberghi e i ristoranti chiusi, le agenzie e i tour operator subiscono cancellazioni. La situazione è ancora più preoccupante.
L’Osservatorio sui bilanci 2018 delle srl del Consiglio e della Fondazione Nazionale dei Commercialisti ha quantificato le stime per il settore. Il lockdown disposto per contenere i contagi da Covid19 porterà nel 2020, in Italia, ad un crollo del fatturato per le srl del settore ristoranti e alberghi (72.748 società che nel 2019 hanno fatturato 37,8 miliardi di euro), di 16,7 miliardi di euro, pari ad un calo, rispetto al 2019, del 44,1%. In particolare, il comparto della ricettività alberghiera è colpito da una perdita di 7,9 miliardi di euro, (-53,8%), mentre la ristorazione da una contrazione di 8,8 miliardi di euro (-37,9%), trattasi di oltre 336 mila imprese (di cui 48 mila rappresentate dai soli bar e caffetterie), con 1,2 milioni di posti di lavoro, che lo scorso anno hanno realizzato 86 miliardi di euro di giro d’affari.
Come salvaguardare il settore turistico ristorativo con il suo 15% del PIL nazionale? Destination Think, una delle più importanti agenzie al mondo per la consulenza di marketing strategico turistico, ha realizzato una serie di webinar e costituito dei gruppi di lavoro internazionali per capire come gestire questo momento e soprattutto come pianificare il post-pandemia. Ancora una volta, emerge l’importanza del fare rete, della crucialità del network, della collaborazione, della cooperazione tra cittadini, enti e istituzioni. Siamo tutti stakeholder, in questo momento, pertanto è necessario creare strategie di comunicazione efficaci a supporto all’industria ricettiva e ristorativa. In momenti di crisi bisogna farsi avanti e fare la differenza mostrando empatia, trasparenza e coinvolgendo la comunità di riferimento.
Le aziende sono come organismi viventi per cui “è necessario un nuovo modo di pensare per i problemi prodotti da un vecchio modo di pensare” (A. Einstein) rimanere immobili aspettando che i problemi si risolvano da soli non farà certo il bene per l’azienda. Occorre essere creativi e favorire il cambiamento.
Non è più tempo dell’improvvisazione e del “so’ tutto io”, perché “è la qualità che fa vendere da solo il mio prodotto”. Povero illuso. Badate bene che le azioni di questo periodo influenzeranno pesantemente le scelte future.