Post Covid 19: 10 cose da fare subito
Questo instant book, scritto da Canio Trione (nostro collaboratore) e Enzo Varricchio, risponde all’esigenza di raccontare la realtà, ciò che sta accadendo mentre sta accadendo, con un preciso scopo. Fornire un ausilio ai decisori per fare le scelte giuste e uscire dal buio “a riveder le stelle”. Per non commettere errori che potrebbero essere fatali. Gli Autori lo hanno scritto in quindici giorni ma è il frutto di anni di studi ed esperienze. Lo hanno fatto di corsa, vista l’urgenza, cercando di parlare una lingua comprensibile a tutti per dire cose che non si ascoltano nel dibattito mediatico, troppo standardizzato e appiattito sulle posizioni politically correct. “10 cose da fare subito” è un vademecum ideologico e un libro politicamente scorretto, radicale e scomodo, senza ipocrisie, che scatenerà apprezzamenti quanto critiche e polemiche ma servirà a capire fatti e concetti apparentemente complessi per generare soluzioni concrete.
In questo momento va tutto male ma il male è stato generato molto prima, negli ultimi decenni. Ed è molto radicato e diffuso. Non stiamo parlando del Covid 19 ma del “male italiano” più grave: la sfiducia. È vero che stiamo vivendo momenti eccezionali perché siamo nel pieno di una crisi sanitaria ed economica senza precedenti. Ma eravamo nelle peste da anni, senza una credibile exit strategy, sopravvivevamo con:
1) la necessità di vendere i nostri titoli pubblici alla banca centrale in cambio di danari “non sudati” per non dire falsi o stampati che sarebbe inesatto; anche se la sostanza sarebbe la stessa.
2) una concorrenza internazionale che inchiodava ogni possibilità di crescita vicino allo zero;
3) una fiscalità inaccettabile;
4) una limitazione alla libertà di lavorare imposta dalla pubblica amministrazione che produceva disoccupazione e stress;
5) banche che fallivano a grappoli;
6) un risparmio senza remunerazione;
7) emigrazioni bibliche;
8) ampliamento delle differenze economiche e sociali tra le aree, etc.
Il virus, frutto prevedibile e previsto della mondializzazione, ha accelerato e ingigantito il fenomeno implosivo dell’economia, imponendo risposte immediate ed efficaci. Sarebbe un errore fatale replicare le stesse politiche già poste in essere nel passato riproducendone i guasti. Questo volume si propone non tanto e non solo di analizzare alcuni problemi fondamentali di natura culturale ed economica ma di indicare delle vie d’uscita. Troppo spesso la profondità critica non si accompagna al coraggio delle soluzioni. Esiste un facile metodo per bocciare o promuovere ogni sorta di discorso politico-economico, ma in fondo di qualsivoglia natura. Chi affronta i problemi e censura i ragionamenti altrui deve concludere il proprio con una proposta concreta, altrimenti è vuoto pneumatico. Siamo tutti bravissimi a confutare, quanto scarsi nel proporre alternative. La pars destruens domina e annichilisce la pars construens. Non è questo il caso: alla disamina dell’esistente segue una serie di elementi costruttivi per un indispensabile futuro. Le soluzioni non sono affatto facili ma l’importante è cominciare a proporle. Poi vanno discusse, confutate, comparate con altre, valutate, assunte e infine eseguite. Il tutto nell’ambito di un dibattito pubblico non al riparo dei palazzi. Oltre che democratico, questo è un metodo scientifico.