Abbandono Dpi: emergenza ambientale
Costituiscono un rischio per la salute i dispositivi di sicurezza usati abbandonati per terra nei pressi di centri commerciali e supermercati. Alcuni comuni hanno disposto pesanti sanzioni contro l’abbandono per strada di guanti e mascherine che ammontano fino a 450 euro.
Si tratta di un problema non solo dal punto di vista della pulizia e del decoro urbano, ma anche potrebbero costituire un rischio per la salute per un ipotetico contagio. Il corretto smaltimento dei dispositivi di sicurezza deve avvenire, come indicato dall’ Istituto Superiore di Sanità, con le modalità dei rifiuti indifferenziati, avendo cura di avvolgere preventivamente gli stessi in uno o più sacchetti di plastica ben chiusi prima di riporli nel contenitore per il conferimento.
Molti comuni italiani intanto per fronteggiare e sostenere comportamenti corretti e civili, hanno installato ulteriori cestini per la raccolta indifferenziata.
L’allarme va dal nord al sud e non risparmia il centro e le grandi arre dei parchi verdi. L’ambiente in un primo momento ne ha beneficiato, visto il minore impatto invasivo dell’uomo e il calo dello smog, ma ora la situazione è tornata purtroppo alla normalità. Nelle scorse settimane si erano addirittura visti animali che si erano riappropriati dei loro spazi.
I grandi parchi però sono stati invasi da guanti e mascherine, un pugno nell’ occhio sui prati verdi ed una macchia di colore su marciapiedi e strade.
È un dovere che abbiamo nei confronti della natura e dell’ ambiente quello di preservare i siti, anche per lasciarli alle future generazioni nel modo migliore possibile. Lo stesso vale anche per vetri e bottiglie in plastica, per i fazzoletti di carta che deturpano l’ambiente recando danni irreparabili, così come i rifiuti abbandonati che finiscono in mare inquinandolo di conseguenza e danneggiando la fauna marina come le tartarughe spesso soffocate da buste di plastica.
Il WWF nazionale ha stimato la quantità ingente di DPI per la fase 2, numeri impressionanti che fanno riflettere e che impongono il responsabile smaltimento. Ogni mascherina, riferendoci a quelle chirurgiche, pesa 4 grammi e quindi 40mila chilogrammi di plastica in natura.
Ogni anno nei nostri mari finiscono circa 570 mila tonnellate di plastica e quindi si chiede che anche nei pressi dei porti vengano installati contenitori per permettere ai lavoratori del mare di disfarsene in maniera corretta dopo averli utilizzati.
Naturalmente il massimo sarebbe posizionare cestini anche nelle vicinanze di parchi, lungomari, centri commerciali e zone di passeggio, ne va di mezzo salute e decoro.