I racconti della zoomafia: Testacoda di Francesca Petrucci

Quando, intorno alla metà degli anni Novanta, coniai la parola zoomafia, non mi sarei mai aspettato la fortuna che avrebbe incontrato né, tanto meno, che sarebbe diventato un genere narrativo. Nel corso degli anni ci sono stati diversi autori che hanno intrecciato nei loro romanzi o racconti storie e narrazioni legati ai crimini zoomafiosi, in particolare ai combattimenti tra animali e alle corse clandestine di cavalli. Antesignana Patrizia Carrano con “Campo di prova”, una raccolta di sei racconti che ruotano intorno al mondo dei cavalli, di cui uno relativo alle trame delle corse clandestine ispirato, come la stessa autrice afferma a margine del volume, dal nostro impegno nella lotta a questo crimine.

Ma il genere zoomafia si è affermato con la scrittura di Francesca Petrucci unica scrittrice, come lei stessa ama dire, che “non si offende se le dicono che scrive da cani”, autrice, finora, di tre fortunatissimi romanzi su vari filoni zoomafiosi, tutti pubblicati dall’editore Mds di Pisa.

Il primo, “Purosangue”, affronta il tema delle gare illegali di cavalli e dei crimini connessi, il secondo, “BiancoNero”, invece, si cala nel mondo sommerso dei combattimenti tra animali partendo da un fatto di cronaca realmente avvenuto e da un’inchiesta di cui ho avuto l’esperienza di essere consulente della Procura inquirente. L’ultimo lavoro riguarda un aspetto inedito per la narrativa, ovvero il traffico di cuccioli, affrontato in “Testacoda”.

Si stenta a credere che la vendita di cuccioli nasconda traffici e intrallazzi tali da suscitare gli appetiti dei sodalizi criminali. La gente comune non lo sa, ed è anche su questo che le varie organizzazioni zoomafiose coinvolte puntano per i loro affari. Il cucciolo più piccolo è e più suscita simpatia; e questo si traduce in affari.

Tra i nuovi business criminali si registra quello legato allo sfruttamento dei cuccioli importati clandestinamente. Va subito detto che vi sono riscontri e esiti investigativi che segnalano il coinvolgimento nel traffico di cuccioli di soggetti sodali di gruppi camorristi. Del resto, il business è enorme e i rischi, tutto sommato, in un’ottica criminale, sono più che accettabili. E in questo contesto che, suo malgrado, il maresciallo Pulvirenti, personaggio intorno al quale ruota la serie dei romanzi della Petrucci relativi alla zoomafia, si immerge inaspettatamente per scoprire, grazie il suo acume investigativo, un malaffare degno di ben altri traffici. Lui che aveva affrontato e risolto indagini per altri crimini a danno di animali, come i combattimenti e le corse clandestine di cavalli, si imbatte in un inaspettato business illegale articolato, complesso e con trame internazionali.  

Suspense, tensione e azione non mancano. Come pure una silenziosa e agrodolce malinconia che accompagna i principali personaggi nel libro, con le loro storie incompiute, i rimpianti silenti, gli sguardi che non ritornano.

Ciro Troiano – Reposanbile Osservatorio Zoomafia Lav