Si abbassa l’età degli infetti per il coronavirus
Quintuplicati gli infetti tra gli under 18 per quanto concerne il coronavirus, vi è ormai allarme tra i giovani.
“Serve maggiore prudenza, non solo da parte degli anziani”, è il messaggio lanciato con una certa nota di apprensione, visto il calare dell’età media dei positivi, dal direttore sanitario dello Spallanzani.
Nell’ultimo mese i ragazzi under 18 infetti sono quintuplicati, passando dal 2% al 9,43% dei nuovi casi e questo dimostra come l’età si sia notevolmente abbassata.
Il rapporto è quasi uno su dieci.
L’abbassamento dell’età nei nuovi positivi è evidente ha detto il direttore sanitario dello Spallanzani di Roma che ha lanciato l’allarme. Il fenomeno va visto sotto una duplice veste: da un lato preserva la popolazione da un incremento di casi gravi, dall’altro deve essere un campanello per invitare tutti a maggiore prudenza. Infatti, dati alla mano, negli ultimi 30 giorni, l’età media degli infetti è stimata intorno ai 47 anni. Un dato fortemente in calo rispetto alla media di 61 anni registrata da inizio pandemia.
Bisogna quindi stare molto attenti alle conseguenze. Si deve chiedere ai giovani maggiore prudenza, perché per loro le conseguenze sono meno gravi, ma se il virus continua a circolare rischia di raggiungere le persone più fragili.
Con l’arrivo dell’estate, tavolini all’aperto, piazze piene e assembramenti hanno portato a far abbassare l’età media degli infetti. Quando torneremo nei locali chiusi, bisognerà fare molta attenzione ai mesi invernali. Si sta pensando infatti di prorogare alcuni provvedimenti.
Una situazione, quella della movida attuale, che stride con ciò che succede in aeroporti, stazioni e centri commerciali, dove mascherine e distanziamento sociale restano obbligatori e i controlli frequenti.
Quando invece la prevenzione viene affidata al buon senso del singolo, sembra non funzionare come dovrebbe. Forse si dovrebbe un tantino riflettere per non trovarci nuovamente in situazioni da incubo.