Claudio Rainò talento musicale pugliese negli USA

Quando parliamo di cervelli in fuga la mente ci porta a pensare a ricercatori e scienziati, ma  parimenti esistono anche artisti che portano il loro talento fuori dai confini nazionali.
E’ il caso di Claudio Rainò che ha portato la sua musica per il mondo, dagli Usa al Canada, dalla Cina a Singapore

Claudio,  da dove nasce la tua passione per la musica?

Mio nonno materno suonava il sassofono  quindi per spirito di emulazione a 8 anni ho deciso di prendere lezioni di sax. Successivamente ho iniziato a suonare la chitarra elettrica. Questa volta ero determinato a diventare bravo. Stavo chiuso in camera ad esercitarmi 8 ore al giorno per giorni, mesi, anni. A 17 anni mi sono reso conto che avrei potuto intraprendere una carriera utilizzando la mia passione. A 19 anni ho lasciato l’Italia per studiare negli Stati Uniti, alla Berklee College of Music che è una delle scuole di musica più rinomate in tutto il mondo. L’idea di poter studiare dove hanno studiato i miei idoli era incredibile. In quella Università ho conseguito la laurea con lode in “Guitar Performance”. 

Cosa ti ha spinto ad andare a studiare, e a proseguire la tua carriera, negli Stati Uniti?

Il motivo iniziale, come ho già detto, era per studiare alla Berklee College of Music che é sempre stata la scuola dei miei sogni. Successivamente ho iniziato a farmi strada ed ho capito che gli Stati Uniti erano il posto giusto per intraprendere una carriera del genere. Mi ritengo molto fortunato ad avere tante opportunità lavorative.

Quali opportunità lavorative nel campo musicale hai trovato negli Stati Uniti?

Negli ultimi anni mi sono specializzato nel suonare nelle orchestre per musical. Ho lavorato per decine di produzioni ed in particolare per il tour del Tony Award winning Broadway musical “Kinky Boots” ed il tour del Broadway musical “Escape to Margaritaville”.

Che differenze hai trovato tra Italia e USA nell’ambiente musicale?

La differenza principale che ho trovato è che il lavoro degli artisti negli Stati Uniti viene valorizzato e retribuito adeguatamente mentre in Italia é un po più complicato fare questo mestiere a tempo pieno. Gli Stati Uniti sono un paese di grandi lavoratori dove la meritocrazia è un dogma, quindi se lavori sodo ottieni risultati.

Che abilità deve avere un chitarrista nel musical theatre?

Un chitarrista che vuole intraprendere questo tipo di carriera deve essere molto versatile e saper leggere molto bene la musica. Una abilità che ho dovuto sviluppare negli anni è quella di saper suonare svariati strumenti a corda. Gli arrangiatori includono questi strumenti nelle parti di chitarra per dare diversi effetti. Personalmente ho suonato la chitarra elettrica, la chitarra acustica, il banjo, il mandolino, l’ukulele, e la chitarra lap steel in varie produzioni.

Che piani hai per il futuro?

Nel mio futuro più immediato continuerò a girare il mondo con “Escape to Margaritaville” e pubblicherò il mio primo album da solista.

Hai intenzione di programmare un tour in Italia ed in particolare in Puglia?

Certamente. Al momento lavoro per produzioni di un certo livello che decidono le tappe da far seguire ai vari spettacoli ma, in futuro, vorrei programmare un tour pugliese per il mio progetto musicale personale.