Il violino della salvezza

Recensione al romanzo di Salvo Bilardello

Quando si vive sempre per la musica anche le letture ne vengono irrimediabilmente influenzate. Nel tempo sono stata attratta da titoli con argomento musicale o strumentale nello specifico. Alcuni si sono rivelati dei flop, altri delle piacevoli sorprese. E’ quanto mi è accaduto con Il violino della salvezza di Salvo Bilardello pubblicato da Libro/mania. Il romanzo è risultato vincitore del concorso Fai viaggiare la tua storia 2020, indetto da Autogrill e Libromania con la collaborazione di DeA Planetalibri. Il concorso, che è giunto alla quarta edizione, permette a tanti scrittori di aderire con il proprio scritto. Al vincitore viene offerta la pubblicazione cartacea e la diffusione nelle librerie, negli autogrill e store online.

Salvo Bilardello è un chimico marsalese con la passione della scrittura e della lettura. Ha pubblicato altri romanzi e con Il violino della salvezza ci presenta una Trieste meravigliosamente attraente nei mesi autunnali. Nella bora sferzante vengono commessi quattro delitti atroci a personalità illustri ma senza un apparente collegamento tra loro. Il commissario De Stefano è costretto a indagare navigando a vista in questa situazione compromessa.

La storia si svolge su due piani temporali. I fatti dei nostri giorni si alternano ad una narrazione del recente passato. La Trieste delle regate e del buen vivir fa da contraltare ai giorni bui delle leggi razziali, dell’istituzione del ghetto e della deportazione non solo di ebrei ma anche di personalità di spicco accusate di favoreggiamento.

E’ al  periodo fascista che si innesta la storia di Bruno e del suo violino, un legame forte fatto di passione e sacrificio, di ricerca e dedizione che lo porterà a essere un mezzo per tenersi in vita.

Il thriller si dipana tra le vie della magnifica Trieste così ricca di storia e bellezze naturali, una città teatro di due guerre mondiali che ha mantenuto la sua aura nobiliare e incantevole eleganza. Leggere il romanzo ci permette di seguire le vie cittadine così intrise di profumi di mare, di vento e di caffè a cui il commissario protagonista non rinuncia mai.

La storia è molto avvincente poiché coinvolge il lettore nel crescendo degli omicidi facendogli anche assaporare la visione dell’assassino e le sue pene psicologiche.

La vendetta non ti assicura la pace. E’ una truffa, una menzogna. Un peccato. La vendetta ti fa credere di aver aggiustato tutto, di aver fatto giustizia, di aver pareggiato i conti. In realtà ha dato sfogo solo alla rabbia, alla frustrazione. Ti sei vendicato…e ora?….Nulla. La rabbia è rimasta. Anzi ora si è aggiunto anche il rimorso…

Le ferite del passato sanguinano ancora e cercano nel presente una soluzione e la pace.

La scrittura è scorrevole e precisa, molto curata nei dettagli della vicenda e nelle descrizioni degli eventi. Ho rilevato solo alcune imprecisioni nei titoli dei brani eseguiti dal protagonista al violino poichè non nascono propriamente per lo strumento ma sono trascrizioni poco eseguite soprattutto allivello di studio del ragazzo.  A tratti la storia mi ha ricordato il celebre Angeli e Demoni di Dan Brown con la crudezza e spettacolarità delle esecuzioni. Come sempre le ultime pagine del libro richiedono una lettura incalzante fino alla fine in cui tutti i fili della trama convergono alla soluzione.

Consiglio questa lettura che terrà desta la curiosità e farà viaggiare la mente per tanti orizzonti.