A tu per tu con Sergio Ricchitelli
Episteme e processo penale (editore Giapeto, 2020), è l’ultimo lavoro di Sergio Ricchitelli. Nel libro l’autore traccia il rapporto tra processo e scienza nell’addivenire della verità processuale. Abbiamo incontrato l’autore.
Professor Ricchitelli dopo “itinerari giuridici”, il suo volume sulla principale legislazione italiana dell’ultimo triennio ci si aspettava una pausa ed invece ecco un’interessantissima monografia sull’epistemologia giudiziaria “Profili di epistemologia probatoria nel quadro della tecnica della logica e dell’argomentazione giuridica”

Si infatti nel periodo del lockdown ho tirato le fila su di una tematica che mi ha sempre affascinato. L’epistème, o se si preferisce dirlo alla latina epìsteme è, a mio avviso, la cifra costitutiva dell’intero processo penale
Volendo spiegarlo ai non addetti ai lavori, in forme divulgative, come per altro nel suo lavoro, nella sua opera magna lei fa, come potremmo dirlo?
L’episteme è la continua ricerca scientifica; l’inarrestabile ricercare un qualcosa che si riveli tendenzialmente certo. Il fuoco, di quella che lei ha correttamente definito la mia opera magna, è proprio questo: solo alla fine del percorso di ricerca, del percorso epistemico, si avrà una prova giudiziariamente plausibile. Una prova scientifica sulla base della quale assolvere o condannare una persona imputata nel processo.
Prof. Ricchitelli lei dà ampie esemplificazioni nella sua opera di casi scientifici. Dal DNA alla rilevazione delle impronte digitali, dallo STUB per la prova di aver eseguito un’azione criminosa con arma da fuoco alla probabilità di aver diffuso un contagio epidemico.
Si, si tratta di esemplificazioni, come lei ha giustamente rilevato, dal chiaro intento divulgativo. Servono a far comprendere che senza un’adeguata preparazione scientifica si corre il rischio di falsare l’intero iter processuale. Tutti i temi a cui lei ha fatto cenno sono ampiamente trattati nel mio lavoro proprio perché appartengono alla realtà del quotidiano giudiziario.
La seconda parte della sua opera è dedicata al tema della tecnica e della logica dell’argomentazione giuridica. Leggendola si comprende che è un tema che l’affascina molto.
È vero infatti sono fermamente convinto, e non da ora, che la tecnica e la logica dell’argomentazione giuridica debba essere una indefettibile disciplina d’insegnamento universitario nei dipartimenti di giurisprudenza. Qualche università l’ha già adottata; sarebbe opportuno che l’adottassero tutte le facoltà di diritto del nostro Paese. La mia idea sul punto è che per adeguatamente motivare un atto giudiziario non basti la sola tecnica giuridica ma che essa si debba necessariamente accompagnare ad un’argomentazione logica e coerente con i risultati conseguiti dalle discipline scientifiche.
Prof. Ricchitelli un lavoro, già apprezzatissimo, che ha delle ambizioni.
Si. Nel mentre rimaneggiavo le bozze vi ho intravisto l’ambizione di vederlo impiegato quale parte speciale del corso di procedura penale proprio per far si che fin dai primi passi universitari lo studente acquisisca la necessaria dimestichezza con l’epistemologia processuale.
Sappiamo che c’è già un primo appuntamento a lei molto caro per altro per il debutto pubblico della sua opera magna.
È vero la presenterò nella mia città, con l’orgoglio da biscegliese, in occasione della manifestazione culturale “Libri nel borgo antico”
Perfetto, quindi appuntamento a venerdì, 28 agosto 2020, alle 19.10, nel Borgo Antico di Bisceglie
Si confido di incontrarvi in tanti.