Una principessa “moderna”: Fabrizia Favia

Chi lo ha detto che le principesse abitano solo nelle favole. Ne abbiamo incontrato una e ci ha raccontato la sua fiaba. Fabrizia Favia, avvocato barese, nel 2000 sposa il Principe Giuliano Dentice Di Frasso da cui ha due gemelli, Gianluigi e Maria Ortensia e diviene Principessa. Vive con la sua famiglia a San Vito dei Normanni (Br) nel Castello che porta il nome della famiglia a cui appartiene da secoli.

Lei abita in un castello come le principesse delle fiabe (uno dei pochissimi in Puglia ad essere ancora abitato dalla famiglia che porta il suo nome) facendo sognare le tante persone che vengono a visitare la vostra dimora. Come definirebbe il suo ruolo?

Mi diverte citare una definizione che mi ha attribuito tempo fa una cara amica: sono una principessa “multitasking”. Ho mille interessi e passioni, incido a mano su vetro, sono avvocato, mamma, imprenditrice…

È difficile conciliare tanti ruoli?

È impegnativo ma mi piace tanto, per mia natura non riuscirei a stare molto tempo ferma. Amo mettermi sempre in discussione, amo le sfide. Qualche anno fa, mio malgrado, ho dovuto mettere da parte la professione di avvocato in quanto la gestione del castello mi assorbiva troppe energie che non mi permettevano più di concentrarmi sul mio lavoro, ma col senno di poi posso solo dire di essere contenta della decisione presa.

Lei è mamma di due gemelli di sedici anni. Che valori sta trasmettendo ai suoi figli?

Non è facile oggi impartire un’educazione che sia consona al cognome che porti. Se si eccede si rischia di far diventare i propri figli dei disadattati, per difetto si possono trasformare in persone maleducate. L’importante è quindi trovare il giusto compromesso. Non mi stancherò mai di ripetere loro che oggi, l’unico titolo che ha valore è il titolo di studio. Devono sapersi sempre comportare con dignità e rispetto nei confronti del prossimo e del nome che portano.

Ci parla della sua passione per le incisioni su vetri?

Ho scoperto di avere una vena artistica per caso, quando ho messo da parte la mia professione di avvocato. Premetto che i vetri, e tutto ciò che è trasparente, che emana luce e riflessi, mi attrae. Un giorno rovistando fra i bauli, ho trovato un piccolo attrezzo con delle frese. Ho avuto subito il desiderio di provare ad incidere la mia iniziale su un barattolo di Nutella. Essendo riuscita abbastanza bene, ho iniziato ad incidere delle bugie in vetro personalizzandole e regalandole alle mie amiche più care che mi hanno incoraggiata a perseverare in questa passione. Mi diverte personalizzare bicchieri, bugie, sottopiatti e qualunque altro oggetto in vetro rendendolo così unico in quanto inciso a mano. Facendo delle ricerche, ho scoperto che trattasi di un’antica arte veneta risalente al 600. Tale passione mi ha dato e mi dà tante gratificazioni permettendomi di partecipare a diverse mostre (Parigi, India, Bari, Taranto)…

India?

Sono stata invitata come eccellenza italiana ad un evento a Delhi, presso l’ambasciata Italiana, per esporre i miei vetri incisi. L’evento è stato sponsorizzato da Alitalia e Ferrari automobili. Un’esperienza indimenticabile.

Tornando al castello, come si gestisce una dimora di tale mole nel 2020?

Ai tempi d’oggi direi che la definizione “proibitiva” attinente alla gestione di un castello, è quella che si addice di più. Ci sono costi ingenti per la sua manutenzione, devi avere a che fare con continui problemi burocratici in quanto il castello è vincolato, e chi più ne ha più ne metta…tengo a precisare che questa casa è pervenuta fino a mio marito per successione, non l’ha acquistata, e questo può far capire tante cose… Chi non abita in queste dimore non ha la più pallida idea di quanti sacrifici si devono affrontare.  Noi abbiamo l’onere morale nel rispetto dei nostri avi e nei confronti dei nostri figli di cercare di mantenere per poter tramandare ai posteri tale proprietà. Affianco mio marito in questa attività. Il nostro pensiero è che il castello, seppur privato, deve essere aperto al pubblico per poter essere ammirato da tutti. Tenerlo chiuso non avrebbe motivo di essere ancora qui. Organizziamo eventi, visite guidate, concerti, presentazioni di libri.

Il castello ha ricevuto e riceve tutt’oggi ospiti illustri. Ce ne parla?

I Savoia sono stati ospiti diverse volte in quanto il Re Vittorio Emanuele era amico del nonno di mio marito. Quando nel 43 sono partiti da Brindisi, il Principe Umberto ha soggiornato da noi.  Il Generale Badoglio era di casa e ci sono degli aneddoti molto divertenti a riguardo. Dico sempre che i muri di questa casa trasudano di storia.  Tra gli ospiti illustri, abbiamo avuto inoltre l’onore di ricevere in forma privata i reali di Danimarca, la nipote di Gandhi, Thara, la nipote del Re dell’Afghanistan, la figlia del Re Umberto, Maria Pia col marito Michael di Borbone Parma, Ambasciatori…

Casa vostra è stata scelta anche come location di film e spot pubblicitari. Ce ne può parlare?

Da noi la regista Cristina Comencini ha girato il film “Latin Lover” con un bellissimo cast di attori tra cui risalta a un simpaticissimo Neri Marcore’, Angela Finocchiaro, Valeria Bruni e la straordinaria Virna Lisi che dopo cinque mesi veniva a mancare, lasciando un vuoto incolmabile nel mondo del cinema. È stato girato anche un film per la televisione “Cops”, interpretato dalla bravissima Stefania Rocca e da Claudio Bisio. Fra gli spot pubblicitari, Gabriele Salvatores, innamorato si del nostro Castello, lo scelse come location per girare la pubblicità della “Tamoil”.

A proposito di film, sappiamo che lei riveste un ruolo particolare all’interno dell’associazione di Assocastelli. Di che si tratta?

Assocastelli è un’associazione nazionale di proprietari di castelli, palazzi e ville col compito di valorizzare l’immenso patrimonio storico-architettonico italiano. Il mio è un prestigioso incarico conferitomi dal Presidente, il Barone Ivan Drogo Inglese e dal console per la Puglia, Architetto Cristina Caiulo, col compito di promuovere le dimore pugliesi come location di eventuali film cinematografici o televisivi e/o spot pubblicitari.

Ma è vero che la famiglia di suo marito ha una parentela con l’imperatore d’Austria. Ci spiega come?

La trisavola di mio marito, Contessa Luisa Chotek, era cugina di Sofia Chotek Duchessa di Hoenberg, consorte dell’Arciduca d’Austria Francesco Ferdinando, erede al trono austro-ungarico, assassinati ebtrambi a Sarajevo il 28/6/1914. Dall’assassinio della coppia scaturì la prima guerra mondiale.

Villa Madama a Roma era di proprietà della vostra famiglia. All’ingresso Vi è una lastra in pietra scolpita dedicata al Conte Carlo Dentice di Frasso e alla sua consorte, Dorothy Cadwell Taylor. Di che si tratta?

La prestigiosa villa con affreschi di Raffaello, oggi di proprietà del Ministero degli Esteri, fu acquistata (ancora rudere) e restaurata con grande amore e a proprie spese, dagli zii di mio marito, Carlo e Dorothy, che vi abitarono diversi anni, prima di “regalarla” a Mussolini. Mi piace ricordare la zia Dorothy, ricchissima ereditiera americana, amante del cinema che, sposatasi con lo zio Carlo e venuta ad abitare in Italia, fece la “talent scout” dell’allora ancora sconosciuto Gary Cooper nonché portò ad altissimi livelli di conoscenza il nome dell’allora ancora “piccola” gioielleria Bulgari che noi tutti oggi conosciamo.

Un’ultima curiosità: nel vostro castello esiste un fantasma?

Come in ogni castello che si rispetti, anche nel nostro aleggia lo spirito di Boemondo d’Altavilla detto il Normanno al cui nome viene attribuita la costruzione della torre, parte più antica del castello (risalente al 1100). È uno spiritello simpatico e dispettoso che si diverte a far sparire e riapparire gli oggetti che si trovano in casa e, talvolta, fa sbattere le porte…