Combattimenti tra cani. Un arresto in Molise, ma ancora poche le inchieste

Una persona di Termoli è stata raggiunta da un ordine di reclusione presso il suo domicilio emesso dalla Procura di Larino (CB) con l’accusa di organizzare combattimenti tra cani. Non sono frequenti i provvedimenti di arresto domiciliare per reati riconducibili all’organizzazione di combattimenti tra animali; risulta, quindi, particolarmente importante quest’inchiesta e non solo per i risvolti giudiziari. I combattimenti tra animali, infatti, pur essendo un serio problema di criminalità, sono ancora troppo sottovalutati. Si tratta di un fenomeno complesso che coinvolge soggetti diversi: i casi più diffusi fanno capo a delinquenti locali, teppisti di periferia, sbandati, allevatori abusivi e trafficanti di cani cosiddetti “da presa”. Non mancano però casi riconducibili alla classica criminalità organizzata: esiti giudiziari hanno accertato il coinvolgimento di elementi appartenenti alla camorra, alla sacra corona unita, al clan Giostra di Messina e ad alcune ‘ndrine.

Secondo i dati delle Procure analizzati nel Rapporto Zoomafia 2020 della LAV, a livello nazionale nel 2019 non sono state registrate importanti inchieste o operazioni di contrasto: è stato denunciato solo un minorenne e sono stati sequestrati 4 cani. Questo è un dato preoccupante poiché il fenomeno non è assolutamente sconfitto.

Un altro aspetto interessante di questa inchiesta è la regione in cui si sono svolti i fatti, il Molise, poiché è la prima volta che viene emesso un provvedimento simile in quel territorio. Tra i reati zoomafiosi registrati negli ultimi anni in Molise si registrano le corse clandestine di cavalli, in particolare a Termoli, l’abigeato, ovvero il furto di animali da allevamento, la macellazione clandestina, la caccia di frodo, il traffico di cuccioli. Sono stati segnalati anche combattimenti tra cani, ma è la prima volta che ci troviamo di fronte ad un’ordinanza di custodia cautelare.

L’Osservatorio Nazionale Zoomafia LAV ha chiesto alle Procure Ordinarie e a quelle presso i Tribunali per i Minorenni i dati relativi al numero totale dei procedimenti penali sopravvenuti nel 2019, sia noti che a carico di ignoti, e al numero di indagati per reati a danno di animali.  Per il Molise i dati sono arrivati dalle Procure Ordinarie di Campobasso e Isernia e dalla Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Campobasso.

Questo più in dettaglio il quadro emerso:

Campobasso: 22 procedimenti per uccisione di animali con 1 indagato; 14 procedimenti per maltrattamento di animali con 4 indagati; 2 procedimenti a carico di ignoti per uccisione di animali altrui; 7 procedimenti con 1 indagato per abbandono di animali o detenzione incompatibile; 8 procedimenti con 6 indagati per reati venatori o contro la fauna selvatica. In totale 53 procedimenti e 12 indagati nel 2019. Rispetto al 2018, i fascicoli sono aumentati del +15,22%, passando da 46 a 53, e gli indagati sono aumentati del +50%, passando da 8 a 12.

Isernia: 1 procedimento con 5 indagati per maltrattamento di animali; 1 procedimento con 1 indagato per abbandono di animali o detenzione incompatibile. In totale 2 procedimenti con 6 indagati. Rispetto al 2018, i fascicoli sono diminuiti del -97%, passando da 60 a 2, e gli indagati del -45%, passando da 11 a 6.

Proiettando la media dei dati pervenuti su scala regionale, si può stabilire con buona approssimazione che nel 2019 nella regione sono stati registrati circa 80 fascicoli (circa lo 0,84% di quelli nazionali), con un tasso di 25,76 procedimenti ogni 100.000 abitanti; e circa 30 indagati (circa lo 0,51% di quelli nazionali), con un tasso di 9,66 indagati ogni 100.000 abitanti.

Per quanto riguarda la Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Campobasso, nel 2019 sono stati registrati 4 procedimenti per maltrattamento di animali con 2 ragazzi indagati.

Non si tratta di reati minori o di residuale importanza, come qualcuno ancora ritiene, poiché uccidere o maltrattare un animale è una condotta socialmente pericolosa.