La parola ai giovani

Utile è l’aggettivo che calza per recensire questo libro del prof. Umberto Galimberti “La parola ai giovani” edito da Feltrinelli. Sintesi oculata che rispecchia fedelmente l’attuale sistema economico-sociale dominato dal libro mercato, dove tutto è merce, tutto.

Il libro raccoglie parte della corrispondenza di diversi lettori, soprattutto giovani, rivolta a Galimberti già apparse nell’inserto “D – la Repubblica delle Donne”.

Libro scorrevole, con molti punti di riflessione che stimola il lettore sull’attuale condizione giovanile. Le numerose lettere rivolte al prof. Galimberti, ricevono nella maggior parte delle volte risposte esaustive che mettono sempre al centro un’unica questione che la storia ha posto e che deve essere risolta prima o poi: “A questa condizione cultuale depressiva, in cui l’individuo è vittima di una diffusa mancanza di prospettive e di progetti quando non di sensi e di legami affettivi, inutile è il ricordo a terapie farmacologiche o psicologiche che curano le sofferenze che originano nell’individuo, perché il vivere, in quel deserto dell’insensatezza in cui niente si profila all’orizzonte, niente motiva o sollecita…” scrive Galimberti nell’introduzione. Affermazione vera, così vera che negli anni ‘40 del XX secolo un giovane ungherese naturalizzato francese prima di essere fucilato dai nazisti a Parigi all’età di 39 anni di nome Georges Politzer scriveva “La psicologia perciò non detiene affatto il “segreto” dei fatti umani, per la semplice ragione che tale “segreto” non è di ordine psicologico”, ciò accade perché vogliono farci credere che una alternativa economica e sociale non c’è, buttandola sulla psicologia.

Una bella lettera scritta da Gaia pubblicata nel libro denuncia: “Ci hanno detto che sta per finire il mondo. Ci hanno detto che stanno per finire molte cose, in verità: i posti di lavoro, il diritto allo studio, le pensioni, le prospettive, i finanziamenti alla scuola e alla sanità, le risorse naturali…”

Il libro è diviso in nove parti tra problemi del mondo del lavoro, della scuola, della società, religiosi,  del mondo del lavoro, sessuali e dell’era digitale. Tutti temi attuali che rispecchiano come innanzi detto l’attuale società con cui occorre fare i conti.

Soluzione ai problemi posti dai ragazzi? Il prof. Galimberti non ne ha, stimola certamente alla riflessione, molte affermazioni sono condivise, lambisce con una critica il modello sociale senza mai contestarlo alla radice.

Occorre comprendere che il cambiamento avviene se connesso all’abolizione della nostra passiva subordinazione economica, politica ed ovviamente sociale. L’umanità deve liberarsi.

Lo chiamano cinismo, quello giovanile che domina la nostra attualità. Io lo chiamo libero mercato. Buona lettura.