Covid, con il nuovo Dpcm stop a 1 ristorante su 2. E a Napoli chiude il Gambrinus, storico bar
Si stima una perdita di fatturato di 3,8 miliardi per effetto della chiusura, per un intero mese, degli oltre 180mila ristoranti, bar e pizzerie situati nelle aree classificate di gravità massima o elevata in base al rischio contagio da coronavirus. Il dato emerge dallo studio della Coldiretti sulle conseguenze dell’entrata in vigore del nuovo DPCM pubblicato in Gazzetta Ufficiale che individua tre livelli di rischio lungo la Penisola.
Sulle aree del territorio nazionale caratterizzate da uno scenario di elevata gravità e in quelle di massima gravità, come è noto, sono sospese tutte le attività di ristorazione e, quindi, anche la somministrazione di pasti e bevande da parte degli agriturismi. «Si tratta – precisa la Coldiretti – di oltre la metà delle strutture di ristorazione presenti sull’intero territorio nazionale. Nelle zone critiche – continua la Coldiretti – è consentita la sola consegna a domicilio, nonché fino alle ore 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle vicinanze dei locali. A preoccupare – continua – è anche lo stop all’attività degli oltre 10mila agriturismi presenti in queste aree.
E, tra coprifuoco e limitazioni, non se la passano bene neanche nelle altre zone dello Stivale. Nel frattempo, a Napoli, chiude il Gambrinus, bar storico, una delle tappe obbligate per chi fa sosta a Napoli, il bar aperto dal 1860, che negli anni ha ospitato Oscar Wilde, Benedetto Croce, D’Annunzio. La fotografia del disatro economico provocato dal Covid è anche questo.