Impressioni. Raccolta di poesie di Angelo Lo Verme
I versi di Angelo Lo Verme sono un lento e minuzioso lavoro di mosaico, un accostamento paziente di immagini, di sensazioni preziose e di misteriosi contrasti di luci e di ombre in continuo divenire; a tratti, sono rapidi colpi di spatola su una tela dai colori vividi e forti, che immediatamente prende vita, imponendosi con audacia nell’immaginario; a tratti, sono invece impressioni evanescenti, pennellate brevi e sfumate, che hanno il potere di generare un respiro dall’onda lunga, quello capace di raggiungere le rive più lontane dell’anima.
Questa deliziosa raccolta di poesie, attraverso l’alternarsi e il rincorrersi di espressioni nude, semplici, e di versi eleganti e raffinati, racconta visioni oniriche, sentimenti profondi, vissuti reali, e celebra la Vita, intesa come profonda unità che lega tutti i viventi all’Universo.
Sempre generoso, acuto, gentile e discreto è lo sguardo dell’autore, colmo di gioia di vivere. Il suo bambino interiore è sostenuto dal desiderio vivace di esplorazione e di conoscenza, nonostante il disincanto e la saggezza di chi ha comunque conosciuto anche i sentieri più difficili della vita. Dalla sua opera trapelano la determinazione, l’impulso, la passionalità e l’ardore dell’uomo che, anelando alla completezza, all’unione e all’armonia, si placa nell’incontro col femminile.
E’ intenso, tra le pagine, il tema dell’incontro con sé e con l’altro: rivolgersi alle proprie radici, alle parti più intime di sé, e poi espandersi, rendendo partecipe l’altro dei colori del proprio universo interiore, diventano per l’autore un bisogno fondamentale. Ecco allora che “l’arte del linguaggio”, la parola poetica, acquista un potere catartico, misterioso, taumaturgico… e diventa, per l’autore, ponte tra i propri sensi e la propria anima, diventa ponte tra sé e la donna amata, tra sé e il mondo, nonostante la consapevolezza che l’emozionalità intensa sia a volte inesprimibile, se non “in forma di note e di colori”.
Più volte i versi sembrano animarsi e prendere corpo attraverso i cinque sensi: le impressioni diventano colori, forme e immagini, suoni, profumi e odori, sapori, tocco e carezza.
La Natura è figura e sfondo di tutta la sua poesia. Meravigliosa protagonista e madre generosa, a volte la natura si lascia ammirare, leggere, ascoltare, accarezzare, “svelando i suoi segreti e il messaggio della vita”, offrendo promessa di fecondità, di continuità e di eterna trasformazione, con il succedersi delle stagioni, con l’alternarsi del giorno e della notte, della pioggia e del sereno. A volte, la natura palpita e danza insieme all’autore che, capace di comprenderne la musica e il linguaggio più sottile, con le nuvole, con il vento, con il vulcano, con il sole e con la luna, osa dialogare, comunicare, fluire, incontrarsi. Sedotto dal fascino e dalla forza degli elementi, si immerge nella loro intima essenza; con loro ricerca una relazione profonda e, in questa comunione che si realizza, lascia che il lettore si senta parte di qualcosa di grandioso e di eterno, con la certezza che esista un’unica, immensa vita. A volte ancora, la natura diventa discreta compagna, affidabile amica, che sostiene la riflessione interiore; o ancora, scenario sacro sul quale prendono forma le vicende umane, sul quale si dispiegano le passioni terrene. Per il poeta, la natura diventa luogo dell’interiorità; offre stimolo, impulso, energia ed immagini, per esprimere i sentimenti più sublimi, per cantare la donna amata.
E tutto il cosmo vive, pulsa, si espande, si trasforma… pagina dopo pagina, parola dopo parola… e il valore dell’amore, la magia più grande della vita, si riflette come un’eco in ogni verso. Tanto spazio riserva il poeta all’amore per la sua donna che, sintesi di tenerezza e di passione, di dolcezza e di carnalità, diventa celebrazione della bellezza e del fascino del femminile incarnato in ogni donna.
E non si possono celebrare la Vita e l’Amore senza riflettere sul senso del Tempo, che unisce il vicino e il lontano. Il lettore è invitato quindi a sintonizzarsi sull’attimo presente, sull’energia del momento, che è quella che partorisce l’emozione e la poesia, che è quella che contiene ciò che è stato e che ha il sapore dell’eterno, quella che partecipa dei respiri del cosmo.
Assaporando i versi di A. Lo Verme, attraverso una composizione equilibrata e al contempo ritmata, si fa chiara esperienza del movimento. Percorrendo fotogrammi di stati d’animo differenti e attraversando spirali di emozioni, il poeta ci conduce in un viaggio tra i suoi versi, che sono chiara espressione del suo percorso esistenziale, del suo itinerario personale: portando sempre con sé la memoria della propria infanzia, A. Lo Verme osa la ricerca continua di nuove vie di esplorazione, di una dimensione piena dell’esistenza, del “senso dell’essere”. Il cammino all’interno di se stesso, in cui giunge insieme al lettore, è un cammino ricco di odori intensi, di silenzi, di brividi, di pensieri nostalgici e “provvidenziali reminiscenze”, di timore dell’assenza… un cammino che è un succedersi di istanti di vita, in cui non mancano faticose salite, poi discese, momenti di estasi, di riposo e di riflessione, di costruzione di ali, dove non importa l’approdo al porto finale, ma dove anche la morte diventa esperienza necessaria per il viandante della vita, che “adora il continuo divenire dell’essere”. L’effetto risultante è quello di un viaggio nello spazio interno dell’autore “attraverso ignote, inesplorate vie”, e simultaneamente viaggio nello spazio della nostra interiorità, dove il corpo abitato dall’anima ritrova la totalità e rivela il fluire infinito della vita, quella che vibra incessantemente dentro di noi e fuori di noi.
Emilia Pilato