Politici: ravvedetevi!
Coloro che hanno una discreta memoria ricorderanno che da decenni in Puglia e, più in generale, nel Sud esistevano le famigerate liste di attesa per fruire del servizio sanitario nazionale. Pur colpiti dalla stessa legislazione fiscale del resto d’Italia, al sud si subivano disservizi molto maggiori che impattavano con la salute pubblica. Per risparmiare soldini si è pensato e deciso di chiudere gli ospedali; e così destra e sinistra si sono ritrovate accomunate dalla stessa idea di negazione di servizi che però venivano regolarmente pagati dal contribuente. Mai nessuno ha pensato che a servizi più piccoli devono corrispondere tasse più piccole… forse perché le classi dirigenti locali e nazionali avevano piacere a percepire intatto quel gettito per rimanere al proprio posto di potere; verità che tutti hanno capita ma complice la mitezza latina che ci contraddistingue, ci siamo quasi abituati ad una cosa così incivile e ad una gestione della cosa pubblica così palesemente insufficiente.
È evidente che anche un solo malato in più doveva andare in coda alle liste di attesa già esistenti. Invece il covid ne ha preparati molti di malati e il sistema già inefficiente è andato al collasso. Cosa conosciuta, prevista e temuta specie dai politici che quindi corrono ai ripari; come? tenendo i cittadini in casa con enormi perdite di Pil e di vite umane. Perdita di Pil che comporta a sua volta perdita di gettito e quindi aggravamento della situazione di bancarotta che ha messo in un angolo anche la sanità. È chiarissimo che si sarebbe dovuto cercare il modo di stimolare il Pil (non certo aumentando la spesa pubblica) e non di ridurlo ma… non lo si è capito o non lo si sa fare.
Questo significa che la inefficienza della sanità è arrivata al punto di tenere chiusi in casa i cittadini e privarli della libertà di movimento (che è una delle basi della vita) perché se escono possono ammalarsi senza possibilità di cura!!! Questo collegamento che non è una notizia ma è una considerazione – peraltro elementare – è il punto di partenza della revisione radicale della politica da tutti predicata ma da nessuno neanche avviata; revisione che serve alla sopravvivenza ormai anche fisica della nostra società ed economia.
Ai policy makers diciamo: ravvedetevi. Anche perché è veramente poco credibile che la seconda ondata possa essere l’ultima. E la terza ondata sarà mortale non solo per il governo ma per tutta la politica come la conosciamo.