La contaminazione musicale di Marité K, strumento di incontro fra persone e culture
Origini africane, una voce potete ed intensa, lei è Marie Thérèse Ntumba Kabutakapua, in arte MariTé K, cantante, compositrice e attivista, nata a Roma, barese d’adozione. I suoi genitori sono nati e cresciuti nella Repubblica Democratica del Congo per poi trasferirsi in Italia. Il papà le ha trasmesso la passione per la black music e le ha permesso di costruirsi la propria identità musicale, un melting pot sonoro. Nelle sue tonalità vocali ci sono il Soul, il R&B, l’afro e l’afro tradizionale, il Gospel e il Funky, che ama e interpreta magistralmente. Suoni dove le culture si mescolano, si fondono e si moltiplicano.
Una passione per la musica che inizia giovanissima con la partecipazione alle selezioni dello Zecchino d’Oro e a soli 16 anni parte per il Giappone, per iniziativa del gruppo musicale e artistico internazionale Gen Rosso, per esibirsi da solista durante la ‘Conference of Children for Coming Generation’.

La musica diventerà il fulcro della sua vita anche sul piano professionale. Ma nella sua vita c’è anche l’impegno sociale: nel 2010 fonda, attraverso la collaborazione di un gruppo di donne Congolesi, l’Associazione Internazionale ‘Tam Tam D’Afrique ’, che ha come scopo la divulgazione della condizione della donna nella sua terra d’origine. Progetto che culmina nella creazione di una rassegna musicale, ‘Night for Women’ giunta alla III edizione, di cui è direttrice artistica, con lo scopo, attraverso la partecipazione di numerosi artisti sul palcoscenico, di raccogliere fondi per promuovere l’Alfabetizzazione di donne Congolesi vittime di violenza sessuale usata come arma di guerra. Un progetto che le sta a cuore e che ha permesso, con le somme raccolte durante gli eventi, di far studiare queste donne (hanno imparato a leggere, scrivere…) e che, in seguito, con una piccola somma di avviamento, hanno potuto aprire una piccola impresa per il proprio sostentamento, ognuna nel proprio settore, rendendole sempre più consapevoli dei loro diritti.
La Vigilia di Natale del 2017 ha avuto il grande onore di esibirsi in Vaticano, nell’Aula Paolo VI, per Papa Francesco, insieme a Cheryl Porter & Hallelujah Gospel Singers, unico coro Gospel stabile in Italia, affiancando artisti come Imany, Noa, Annie Lennox, Patty Smith, Evia, Alex Britti, Al Bano, Enrico Ruggeri, Marco Lorusso, etc.
È stata anche voce di Zucchero Fornaciari con gli Hallelujah Gospel Singers e Cheryl Porter e protagonista del programma di Fiorello ‘Edicola Fiore’ che la definì ‘Grande voce Soul’.
Talento che si esprime anche come vocal coach con la creazione di cori Gospel, ‘Trivium Music Work In Progress’ e ‘Quarta Sospesa’, che approdano, nel dicembre 2017, al Teatro Gian Maria Volontè di Velletri con ‘Velletri in Gospel’, il cui ricavato fu devoluto in favore delle vittime del terremoto nel Centro Italia.
La sua esperienza di Gospel Vocal Coach la porta in Puglia dove fonda, nella scuola di musica ‘Il Pentagramma’ del Maestro Guido Di Leone, i ‘Penta Gospel Angels’: 45 elementi che si esibiscono in numerose manifestazioni con un repertorio Afro Gospel e Soul.
‘Soul Naked’, il suo album d’esordio, dove canta e scrive in italiano, inglese e thsiluba (lingua della Repubblica Democratica del Congo) è un concept album, un completo risveglio della propria anima multietnica.
Durante il lockdown, a maggio 2020, è uscito il suo secondo album ‘Telling Stories’: racconti di vita vissuta, di esperienze tragiche e meravigliose con un’accurata ricerca di suoni, così come una scrittura dei testi profondi. Il suo approccio nei testi e nella sua vita professionale, anche come formatrice mindfulness, è empatico. La sua musica, in questi tempi difficili, è un inno alla libertà, un ponte fatto di suoni e contaminazione, tra popoli e tradizioni differenti, tra passato e presente.