I Signori degli orizzonti
Quella degli ottomani fu una storia di espansione e declino durata seicento anni. Cominciò ai piedi delle montagne dell’Anatolia, si nutrì delle energie delle zone di frontiera per poi travolgere il potere bizantino e portare alla costruzione di un impero che all’epoca del suo massimo splendore si estendeva dal Danubio al Nilo. L’impero era islamico, ma molti dei suoi sudditi non erano musulmani e nessuno cercava di convertirli. Controllava le più importanti vie commerciali tra Oriente e Occidente, ma non era particolarmente interessato al commercio. Era un impero turco, ma molti dignitari, funzionari e soldati erano slavi dei Balcani. Chi viveva fuori dai suoi confini lo temeva, i popoli che ne facevano parte lo consideravano un miracolo di dinamismo e organizzazione. Prodigioso anche nella decadenza, nonostante la crescente corruzione, l’inconcludenza di alcuni sultani e l’inettitudine dei comandanti militari, smentì per trecento anni continui pronostici di imminente collasso e riuscì comunque a sopravvivere ai suoi più acerrimi nemici: lo zar di Russia e l’imperatore asburgico.

Nel libro “Il Signore degli orizzonti” Jason Goodwin accompagna il lettore in un viaggio dilatato nel tempo e nello spazio in cui capitoli narrativi si alternano ad altri dedicati ad aspetti particolari, come il ritmo di vita all’interno dell’impero o il modo in cui gli ottomani combattevano o andavano per mare.
Tanto nominato quanto poco conosciuto, l’Impero ottomano arrivò a estendersi, a partire dalle polverose colline dell’Anatolia, fino all’Arabia, il Danubio, il Mar Nero e il Maghreb. All’interno delle sue frontiere vissero insieme, conservando le proprie principali caratteristiche, popoli di culture molto diverse (greci, albanesi, curdi, tartari, arabi). Popoli che con tutte le loro tradizioni, usanze e credente sfilano in questo libro. Jason Goodwin racconta con vivida originalità la magnificenza di Solimano il Magnifico, la perfezione della burocrazia ottomana, il terrore che i suoi eserciti provocavano sui nemici, le stravaganze dei giannizzeri e di non pochi sultani, gli intrighi del serraglio, lo sviluppo di città come Salonicco (importante centro della comunità sefardita), Sarajevo, Belgrado, Ragusa e, naturalmente, Istanbul. Una completa panoramica storica dei mosaico etnico, culturale e religioso che fu il territorio dominato dai “signori degli orizzonti”.
La ricostruzione fortemente evocativa di seicento anni di un Impero con pochi uguali nella storia delle civiltà.