L’amore ai tempi del covid
L’etimologia della voce amore proviene dal sanscrito kama e significa attrazione, passione, desiderio; sutra significa regola. il Kamasutra quindi, che è il titolo del famoso trattato indiano erotico del 500 a. C., contiene le regole e le immagini delle varie posizioni per soddisfare la passione amorosa. L’amore in generale invece è quell’energia universale che tutto unisce, crea e trasforma: dalla materia inanimata alla vita vegetale e animale. Che poi si utilizzi il linguaggio religioso o quello della scienza poco importa, visto che non ci è dato di sapere in maniera assoluta se la sua essenza sia divina o che sia uno straordinario “stratagemma” della natura per attrarre, creare, trasformare e perpetuare la vita. Probabilmente l’amore consta di entrambe le qualità. Magari divinità e natura panteisticamente coincidono: l’una è l’energia creatrice e l’altra la sua stessa manifestazione.
Restringendo ancora il campo delle definizioni dell’amore dal senso generale e meccanicistico sopra esplorato a quello del sentimento tipicamente umano, esso si arricchisce di altre nobili qualità come l’affetto, l’empatia, l’altruismo, la solidarietà e anche l’ecologismo, che traducendosi in azioni concrete da esse ispirate, in definitiva assolvono al compito originario dell’amore: creare, tutelare e perpetuare la vita, sia quella umana che quella animale o vegetale. E’ questo che la maggioranza dell’umanità fa. Poi ci sono persone che perifrasticamente si possono definire meno umane, poco amorose, che fanno tutto l’opposto: distruggono la vita, o la mettono a rischio, anche di estinzione; e depauperano e sconvolgono il nostro meraviglioso Pianeta senza alcun rimorso.
Tutto questo accade giornalmente purtroppo, fin da quando esiste l’Homo Sapiens cosiddetto civilizzato.Uso l’aggettivo “cosiddetto” nel senso spregiativo perché il processo di civilizzazione non dovrebbe prescindere da quello dell’evoluzione spirituale, la qual cosa, purtroppo, non accade ancora per molti individui. Solo chi intraprende consapevolmente un percorso di evoluzione interiore si può definire essere umano in senso proprio. Altrimenti si tratta di individui per i quali è difficile fare una distinzione dalle altre specie animali (con tutto il rispetto per queste creature), se non per il freddo superiore raziocinio. Ne abbiamo l’evidenza nell’uso non sempre spirituale che l’uomo fa della scienza quando viene usata per distruggere. Ovviamente, la civilizzazione in sé non è negativa, anzi; ma quando le regole in essa connaturate vengono percepite e introiettate dall’individuo come limitazioni al primordiale egoismo non ancora dirozzato né tanto meno sublimato, la sua mente svilupperà varie nevrosi che gli offuscheranno la realtà e l’autentico senso della vita. Oggi più che mai il dio denaro prevale su tutto, specie laddove l’individuo viene diseducato in contesti tradizionali, familiari, culturali e sociali caratterizzati da materialismo, disaffezione e, appunto, primitivo egoismo. Il naturale egoismo deve essere sublimato per trasformarlo consapevolmente in un autentico sentimento di comprensione e di altruismo non ostentato.
L’attuale terribile pandemia, lungi dall’avere portato il cambiamento positivo delle persone sperato da molti, non ha fatto altro che riflettere il livello di consapevolezza interiore raggiunto dagli individui prima della crisi. L’essere umano più consapevole si è speso tantissimo per aiutare il prossimo, mettendo a rischio la sua salute e anche la sua vita. L’individuo non dirozzato interiormente invece, ha continuato come prima della crisi a fare soltanto i propri interessi. Molti addirittura hanno approfittato di questa pandemia per realizzare più profitti, più o meno lecitamente. Insomma, durante le gravi crisi, che siano pandemie, guerre o terremoti (ricordo le agghiaccianti risate telefoniche dei due cognati imprenditori qualche ora dopo il devastante terremoto a L’Aquila), le persone manifestano pur sempre pensieri e comportamenti che rispecchiano il loro livello di consapevolezza. C’è poco da fare nell’immediato. Questo è un tratto insito nella duplice natura animale e razionale dell’Homo Sapiens.
La nostra specie ha maturato nei millenni le potenzialità genetiche per evolversi spiritualmente e intellettualmente. Per divenire però esseri umani realmente intelligenti e spirituali, occorre maturare tanta consapevolezza e tanta forza di volontà della necessità di lasciare interagire sapientemente queste due nobili facoltà ricevute in dono dalla natura o da Dio, invece che tenerle pericolosamente separate. Tutti gli atteggiamenti passivi che mantengono inespresso tanto potenziale umano, dimostrano che non abbiamo saputo meritarlo e che pecchiamo del massimo grado di ingratitudine. Dunque non dobbiamo lasciarci sopraffare dagli istinti deviati e dovremo imparare invece ad ascoltare quelli sani, naturali, così preservati nell’interazione cosciente tra intelligenza superiore e interiorità.
L’augurio imminente è quello di lasciarci presto alle spalle questo maledetto anno 2020 e di accogliere il 2021 con la speranza che trascorra all’insegna di un graduale ritorno alla vecchia normalità, anche grazie agli innovativi vaccini a RNA messaggero. Un altro augurio, che ha però bisogno di più tempo per realizzarsi, è quello che la gran parte delle persone arrivino a comprendere che solo una consapevolezza di massa sulla nostra natura spirituale può salvarci dall’autodistruzione che per tanti motivi stiamo rischiando. Ricordiamoci che l’amore è quell’energia universale che tutto unisce, crea e trasforma: dalla materia inanimata alla vita vegetale e animale. Alla fin fine mi sembra che sia questa la lezione che tutti dovremmo imparare da questa pandemia. Quando c’è amore e altruismo, qualsiasi cosa si fa prima e meglio, in ogni ambito delle attività umane.
Angelo Lo Verme