Le sorelle di Mozart
Recensione al saggio di Beastrice Venezi
Durante il lockdown molti artisti impegnati sempre in palcoscenico hanno sospeso tutte le attività che di solito li vedevano presi dallo studio e dalle esibizioni. Tramite i social abbiamo avuto quasi un contatto diretto con loro; in molti ci hanno illustrato le loro attività culinarie, sportive-casalinghe, le letture e gli spazi familiari. In tanti hanno avuto l’occasione di riflettere, riprendere un lavoro rimandato a lungo e in questi mesi abbiamo avuto coscienza di nuove produzioni musicali e pubblicazioni. Tra queste si inserisce il saggio “Le sorelle di Mozart” a cura della direttrice d’orchestra Beatrice Venezi. Lucchese e trentenne, la Venezi viene annoverata come tra le più giovani direttrici d’orchestra note in Europa, esperta nel repertorio pucciniano ha diretto le migliori orchestre del mondo. In questi mesi di sospensione artistica ha preso parte anche alle selezioni per AmaSanremo e come giudice in tv.
Il saggio affronta le donne musiciste dimenticate nei secoli o completamente adombrate da fratelli o mariti divenuti più celebri. Il titolo ovviamente prende spunto dalla nota Nannerl, sorella di Wolfgang Amadeus Mozart, simbioticamente musicisti e desiderati dalle corti europee. Nannerl è più grande di Wolfgang di cinque anni, molto dotata come clavicembalista e come compositrice, intraprende prima di lui la carriera concertistica ma lo status femminile con il passar del tempo le impedisce di proseguire la carriera in favore di un matrimonio più stabile e duraturo. Così le viene imposta una rinuncia forzata tale da troncare definitivamente il rapporto con il fratello tanto amato.
“Nessuno saprebbe di lei se non fosse per quel fratello che un tempo la definiva «Mia sorella, colei che possiede il vero talento»”
Come Nannerl tante sono le musiciste che nei secoli sono state oscurate da una storiografia più incentrata sulla predominanza maschile favorita dalle maggiori possibilità lavorative. Non dimentichiamo che per le donne fino al ‘900 era disdicevole avere una vita “da teatro” poiché lo stile di vita era ritenuto poco consono, irrispettoso ed eccessivamente libertino. Spesso molte donne avevano un’ottima formazione musicale da sfoggiare solo nelle serate mondane e nei salotti ma non sul palcoscenico.

“Le sorelle di Mozart” narra quindi le vite di musiciste note nel campo musicale ma non al grande pubblico a partire dal medioevo con Ildegarde von Binden (suora di clausura che ha rivoluzionato il mondo monastico sia nella organizzazione che nella musica, consigliera di Federico Barbarossa e Dottore della Chiesa) fino a giungere alla cantante Bjork o alla compositrice del cinema Rachel Porter, passando per nomi noti quali Francesca Caccini e Barbara Strozzi, Clara Wieck Schumann, Fanny Mendelsshon, Maria Callas e tante altre.
Da musicista e lettrice appassionata ho apprezzato molto questa pubblicazione poiché rilevo non essere un saggio per gli addetti ai lavori. La lettura è molto scorrevole, la terminologia non è cattedratica né eccessivamente storico-biografica. Nella descrizione delle protagoniste vi è narrato molto riguardo le famiglie d’origine, l’ambiente sociale e musicale, i sentimenti delle artiste e i loro làsciti musicali. In tal modo si riesce ad entrare in ognuna delle vite narrate sentendosi parte della vicenda e del periodo, condividendo con le divine il loro percorso e le sofferte rinunce. Una buona lettura per ricercare qualche novità e curiosità, approfondire e completare le proprie conoscenze culturali.