Challenge: il mondo degli adolescenti sui social

Dalla “Skullbreaker challenge”, alla “Black out challenge”. Il pericolo viaggia in rete e sui social e a cadere nella trappola sono vittime sempre più giovani, adolescenti, bambini. Per questo è importante la presenza dei genitori. Alcune challenge espongono a rischi medici (assunzione di saponi, medicinali, sostanze di uso comune come cannella, sale, bicarbonato), altre inducono a compiere azioni che possono produrre gravi ferimenti a sè o agli altri (selfie estremi, soffocamento autoindotto, sgambetti, salti su auto in corsa, distendersi sui binari).

L’appello arriva dal commissariato di polizia on line. E’ importante, per i genitori, assicurarsi che i ragazzi, che spesso si credono immortali e invincibili per una immaturità delle loro capacità di prevedere le conseguenze di ciò che fanno, abbiano chiaro quali rischi si corrono a partecipare alle sfide online. Ma anche monitorare la navigazione e l’uso delle app social, anche stabilendo un tempo massimo da trascorrere connessi. Mostrarsi curiosi verso ciò che tiene i ragazzi incollati agli smartphone.

Soprattutto «se trovate in rete video riguardanti sfide pericolose, se – spiegano dal commissariato di polizia on line, rivolgendosi ai genitori – sui social compaiono inviti a partecipare a challenge, se i vostri figli ricevono da coetanei video riguardanti le sfide, segnalateli subito alla Polizia postale anche online sul sito del commissariato di ps online».