Il connubio malefico tra scommesse e corse clandestine

Le scommesse illegali confermano il loro pericoloso potenziale criminale, tanto che in merito agli interessi della criminalità organizzata per questo malaffare sono intervenuti anche i nostri Servizi Segreti: “Il settore dei giochi e delle scommesse ha da tempo attirato l’attenzione della criminalità organizzata, nazionale e straniera, interessata a strumentalizzarne le potenzialità a fini di arricchimento e riciclaggio, anche con il ricorso ad articolati schemi societari con ramificazioni all’estero. Le numerose operazioni di polizia realizzate nel corso del 2020 hanno confermato ricorrenza e varietà delle pratiche adottate dai gruppi criminali (…)”.  Ancora: “Altrettanto ‘ambivalente’, quale fonte di introiti e vettore di reinvestimento dei capitali, si è confermato, altresì, l’attivismo criminale nel settore dei giochi e delle scommesse, che coniuga l’infiltrazione nel gioco lecito, pure mediante pressione estorsiva sui concessionari, con la gestione di circuiti, anche online, del gioco clandestino”. Così i nostri Servizi di Informazione e Sicurezza nella loro ultima Relazione sulla politica dell’Informazione per la Sicurezza.

Lo scorso mese di giugno, la DIA ha eseguito, a Castelvetrano (TP), un decreto di sequestro di beni nei confronti di un imprenditore, attivo nel settore dei giochi e delle scommesse, indiziato di appartenere a Cosa nostra. Secondo le indagini, l’espansione in Sicilia occidentale delle agenzie di scommesse e gioco illecito era strettamente collegata agli interessi del gruppo sodale di Matteo Messina Denaro.

Il legame tra scommesse clandestine e gare ippiche è antico e consolidato. Frequenti inchieste confermano di volta in volta questo criminale abbraccio; del resto, gli interessi economici sono cospicui. Varie indagini hanno documentato che parallelamente alle corse clandestine di cavalli le consorterie si rivolgono con attenzione al settore della raccolta delle scommesse e dei giochi on line. Attraverso la gestione dei centri scommesse, infatti, come messo in luce dalla DIA, esse accrescono la propria capacità di penetrazione e controllo di altre attività nel territorio, in una sorta di circolo vizioso, cogliendo non solo opportunità di riciclaggio, ma anche la possibilità di dare lavoro a persone organiche a Cosa nostra.

Le corse clandestine, come da tempo denuncia la LAV, si confermano condotte criminali ricorrenti, sistematiche, seriali che seguono schemi e rituali, e hanno continuità temporale. Gli individui coinvolti commettono gli stessi reati più volte; il modus operandi è ripetitivo e la scena criminis è quasi sempre la stessa.

E anche questo è un modo per dominare e controllare: le mafie impoveriscono il territorio non solo economicamente, impedendo qualsiasi forma di imprenditoria libera e sana, ma anche alimentando la fragilità delle persone, la povertà sociale; e laddove vi è miseria, in tutte le sue manifestazioni, vi sono coloro che si arricchiscono, in tutti i sensi.

È necessario, quindi, mantenere alta l’attenzione nei confronti di un settore che, se non adeguatamente controllato, oltre a rappresentare un’importante fonte economica per le casse delle mafie, comporta molteplici effetti negativi anche sul piano economico e sociale.

Ciro Troiano