Impennata di divorzi causa pandemia

Il coronavirus oltre che ad uccidere, ha ucciso i legami familiari. La quarantena ha messo a dura prova  le coppie, tanto che, nel 2020, le richieste di separazione  in Italia sono aumentate del 30 per cento.

Questo fenomeno però non si è verificato solo nel Belpaese, ma sono state coinvolte Cina, Francia, Regno Unito dove c’è stato un boom di addii con la conseguente emergenza familiare che si è venuta a creare.

Quindi non solo un calo delle nascite, ma anche la fine di tanti rapporti di coppia, come testimonia l’avvocato Gian Ettore Gassani, presidente dell’Ami, l’Associazione Avvocati Matrimonialisti.

Sono circa 27mila in più le richieste di separazione rispetto alle 88mila del 2019. Non rientrano nelle statistiche, ma vanno comunque tenute in considerazione le separazioni fra le coppie conviventi che non hanno bisogno di un avvocato pe lasciarsi.

 A peggiorare ulteriormente la situazione il fatto che nella maggior parte dei casi si tratta di addii conflittuali, che segnano un ulteriore aumento rispetto a quelli registrati nel 2019.

Tante le coppie di personaggi famosi scoppiate durante questo periodo a causa della convivenza forzata a cui non erano abituate. Fra i motivi vi è anche la noia, il dover condividere con il partner mesi interi e non soltanto il fine settimana o le vacanze estive.  I rapporti che erano già fragili si sono inaspriti tanto da arrivare alla rottura.

A rendere ancora più difficile la situazione la mancanza del supporto dei nonni e il fatto che lavorare da casa toglieva anche quel poco di privacy. Paura di ammalarsi, preoccupazioni economiche, incertezza per il futuro hanno dato il colpo di grazia.

                          Paola Copertino