Il post covid in mano alle banche
Ormai tanti anni fa, all’inizio del secolo scorso, non c’erano i computer e quindi tutto era, per definizione, più difficile di oggi. In questo contesto duro e primitivo un aspirante banchiere americano dal nome e le origini italiane di nome Giannini aprì una banca a servizio degli italiani in America.
Non si trattava di una grande banca ma di qualcosa di molto modesto con clientela che non riusciva ad avere credito dalle banche “buone”. Per di più la sua utenza fu colpita dal terribile terremoto di San Francisco del 1906. Da Wikipedia leggiamo: “ma proprio il terremoto aiutò Giannini a guadagnare il monopolio dei prestiti: quando il terremoto e l’incendio distrussero in tre giorni 50.000 abitazioni private, oltre agli uffici, agli alberghi ed agli edifici pubblici, Giannini, che faceva il banchiere da soli 4 anni e la cui clientela era formata da umili artigiani e commercianti di origine italiana, che non trovavano credito in nessun’altra banca, prese un tavolo, lo piazzò in mezzo alla folla dei sinistrati, ci mise sopra il cartello Banca d’Italia: aperto ai clienti, ed incominciò ad offrire soldi per la ricostruzione.”
Quel banchiere divenne così uno dei maggiori banchieri del mondo finanziando tra l’altro l’allora giovani Walt Disney, Chaplin,…per ricordare qui solo una infinitesima parte di quello che ha fatto e di quello che è stato.
Le condizioni di contesto e quelle specifiche della Banca Popolare di Bari non sono peggiori di quelle in cui ha operato Giannini, pure sembra che il futuro della banca di Bari non assomiglierà a quello della Banca di Giannini. Però i clienti sdegnosamente rifiutati dalle banche maggiori che fecero la fortuna di questo figli di emigranti liguri (clienti “sub prime” direbbero oggi) assomigliano molto ai meridionali (imprese e famiglie) che vengono cacciati dalle banche blasonate del nostro Stivale. Il disastro economico prodotto dalla pandemia assomiglia anch’esso molto alle conseguenze di un terremoto anche se per fortuna sono molto meno tragiche. Adesso come allora non si esce da questa situazione senza la collaborazione effettiva tra le varie parti dell’economia, banche in primis.
Serve quindi un banchiere o un modo di fare banca molto fuori dalle righe come era Giannini ai suoi tempi, non solo per il rilancio delle banche di territorio ma per il rilancio dell’economia non solo a Sud.
Le associazioni dei risparmiatori e dei consumatori che aspettano a rappresentare questa esigenza? Che stanno a fare? I criteri utilizzati dalle maggiori istituzioni creditizie d’Italia e d’Europa non servono a nessuno se non ai loro stessi management; quindi è come non ci fossero! Al contrario serve una visione lungimirante e ardita, innovativa e coraggiosa anche se è impossibile rifare quello che fece Giannini. Quindi serve che una Banca capisca ed incarni tutto questo. Tenendo presente che il progresso economico è tale solo se coinvolge tutti gli attori dell’economia.
Fuori da questa visione vi sono solo chiacchiere.
Canio Trione