Le Università traghettatrici di un nuovo modello “economico-sociale”
La crisi pandemica ha mostrato che il male incombente della società è stato mettere al centro della progettualità l’economia del “massimo profitto” relegando ai margini il capitale umano e il benessere sociale.
Le Università sono chiamate ad essere protagoniste attive del rinnovamento sociale economico. Esse potranno svolgere tale ruolo facendosi mediatrici e creando punti di incontro tra impresa, comunità civile e territorio. Gli atenei dovranno essere non solo dispensatori di sapere accademico ma, lavorando in sinergia con la società civile, forniranno ai giovani gli strumenti per svolgere le proprie attività avendo come obiettivo il bene comune e i bisogni del popolo e non la massimizzazione dei profitti a discapito del capitale umano e ambientale.
La risposta alla crisi pandemica è proprio l’inversione di rotta mettendo al centro di ogni investimento la persona umana e la sua formazione. Le università del Sud, in particolare, dovranno adempiere il ruolo di traghettatrici affinchè il Mezzogiorno riacquisti il suo ruolo di di baricentro del Mediterraneo.
Antonella Cirese