L’altra metà delle note
Recensione al romanzo di Laura Marzadori
Laura Marzadori, giovane e talentuosissima violinista italiana, con L’altra metà delle note è al suo romanzo d’esordio in cui la Musica è la protagonista principale. Il romanzo, a grande ispirazione autobiografica, narra della vita di una giovane violinista, Tina, e della sua immensa passione per la musica che la porterà lontano. Pubblicato per Harper Collins è appena uscito in libreria e l’artista è stata ospite di diverse trasmissioni radio e tv, tra cui la seguitissima Via dei Matti n.0 di Stefano Bollani e Valentina Cenni.
Laura Marzadori è nata a Bologna nel 1989 e fin da piccolissima ha capito di voler fare la violinista più di ogni altra cosa al mondo. Grande amante della musica, ha vinto numerosi premi nazionali e internazionali. A soli 25 anni è diventata primo violino di spalla dell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano, con giudizio unanime della commissione presieduta da Daniel Baremboim. Un ruolo prestigioso e di forte responsabilità che le permette di lavorare a fianco dei più grandi direttori al mondo, tra cui Daniel Barenboim, Riccardo Chailly, Daniel Harding, Zubin Metha.

Laura/Tina nel romanzo ha solo tre anni quando prende in mano un violino per la prima volta condotta con amore e pazienza dalla amatissima insegnante Fiorenza Rosi. A lei, docente pioniera del Metodo Suzuki è dedicato il romanzo, a colei che ludicamente ma con polso fermo le ha fatto amare la Musica, il violino e l’esperienza orchestrale immergendola in un contesto unico e speciale, in una famiglia musicale nella quale muovere i primi passi e quelli successivi. Il Metodo Suzuki le ha permesso di suonare in pubblico sin dopo pochi mesi dall’inizio del suo studio vincendo i timori dell’esibizione, trasformando ogni concerto in una festa senza temere tensioni e paure. Sorretta dagli incoraggiamenti dei genitori, Tina è cresciuta “attraverso la musica”. Tina non ha ricordi di se stessa senza un violino ed è stato naturale proseguire gli studi in Conservatorio e incontrare diversi maestri per la sua formazione. Nel romanzo conosciamo la protagonista quando è pronta per spiccare il volo. Deve lasciare il suo nido così confortevole di una bella città (immaginiamo Bologna, città natale di Laura Marzadori e sede di una importante Scuola Suzuki) per trasferirsi nella Grande Città e studiare nella prestigiosa Accademia. Lasciare un bozzolo sicuro per inseguire un sogno è ciò che ha sempre desiderato ma i dubbi e le paure assalgono Tina, così legata alla sua famiglia e alle sue amicizie musicali. Turbamenti, incertezze, ansie da prestazione e angosce sono ben raccontati nel libro. Scritto in forma quasi di diario quotidiano, il romanzo ci fa seguire passo dopo passo la vita di Tina/Laura. Dall’entrata in Accademia alla quotidianità delle amicizie e conoscenze, dalla simpatica coinquilina ai violinisti Milos e Mher, al nuovo Maestro e ai nuovi colleghi di studio con i quali ovviamente nasce rivalità. Il suo studio si infittisce e viene selezionata per un concerto prestigioso con la Grande Orchestra al Gran Teatro (alla Scala…).
“Seguo il suono del piano ma è l’orchestra che mi risuona in testa. Mi pare di sentire Fiò che ci dice ancora prima di salire sul palco: E adesso, bambini, scordatevi di tutto quello che vi ho insegnato, pensate solo a suonare e fatelo col cuore. La grande carica che ho dentro, ricca di tensione positiva, si trasforma in libertà di esprimermi, mi emoziono, mi stacco da tutto ciò che è materiale e sento che la musica va libera, come se non avesse bisogno di me”.
Seguiamo quindi con meticolosità e giorno dopo giorno lo studio, le incertezze e le ansie di questa giovanissima violinista, sostenuta da nuovi compagni ma che si trova ad affrontare emozioni troppo grandi che le fanno perdere stabilità. Risucchiata da un nuovo giro di incontri vip e di jet-set della moda Tina si mostra nella sua fragilità ed emotività, sovraccaricata di responsabilità, con sensi di colpa nei confronti della famiglia e di chi la ama, tanto da entrare nel turbine dei disordini alimentari, tema trattato con molta sincerità e onestà durante le pagine del romanzo.
Nel libro c’è ovviamente tanta musica, tanti concerti per Violino tra cui il sublime Beethoven e il drammatico Shostakovic ma si può godere di altri autori che accompagnano le giornate di Tina.
L’altra metà delle note ci porta anche nel mondo della moda, dei social e del ruolo degli influencer. Alcune protagoniste di successo nel romanzo usano i social per divulgare informazioni di se’ ma anche per pubblicizzare i propri eventi musicali. E’ ciò che Tina, dapprima dubbiosa, impara a fare e infatti avvicina il grande pubblico ad un genere di solito ritenuto per persone mature. Laura Marzadori è anche una bellissima e bravissima influencer di moda. Nato come passatempo sui social, si è resa conto di attirare attenzione e “scongelare” la figura del musicista classico come obbligatoriamente austero e avulso dalla vita. In tal modo è diventata un simbolo anche per tante giovani violiniste che di lei ammirano la bravura ma anche la modernità, la simpatia e la vivacità.
Ritengo che il romanzo sia una lettura ispiratrice proprio per le giovani generazioni di musicisti o di chi insegue sogni verso professioni che richiedono sacrificio. La musica lo pretende ma non si è unici e leggere di una ragazza superlativa ma tutto sommato “umana” con una vita fatta di concerti e studio, sorrisi e pianti, allegria e stanchezza rende la strada più percorribile prendendola come un esempio da emulare. Potremo ascoltare dal vivo Laura Marzadori in un concerto con l’Orchestra Sinfonica della Città Metropolitana di Bari il prossimo 29 maggio diretta da Bruno Aprea.
“Questa è la musica: una continua creazione di aspettative che ti catturano proprio per quel loro rimanere sospese e che quando si sciolgono non lo fanno mai nel modo che tu avresti immaginato”.
Annalisa Andriani