Da parte delle donne. Riflessioni su Eva

Sei nata da una costola di Adamo che dal fango il creatore plasmò. Poi hai ceduto a un serpente tentatore e indotto l’ingenuo Adamo a cogliere la mela, il frutto proibito, simbolo della conoscenza del bene e del male. Per tale disobbedienza dall’Eden siete stati cacciati, condannati a soffrire e a lavorare con fatica e sudore, e tu stessa e le altre donne costrette a partorire con dolore. 

Sarà forse a causa di quest’allegoria biblica che noi donne siamo state caricate di tutte le colpe del mondo? Poiché in base ad essa Eva, e per estensione noi femmine tentatrici e malefiche, saremmo responsabili della perdita dell’originaria innocenza, della vergogna e della cacciata dal Paradiso Terrestre. Eden che lasciammo indossando delle foglie di fico per coprire le nostre parti più intime.

  Noi femmine, a causa del peccaminoso desiderio di conoscenza carpita al Creatore, per secoli siamo state tagliate fuori dal mondo della cultura, obbligate all’ignoranza e alla sottomissione al maschio. Eva, che credette al viscido serpente che ordì quell’antico inganno, è considerata, oltre che stupida, malefica e ignorante, addirittura anche porca quando il maschio ha da addossarle una qualsiasi colpa. Non si dice porco Adamo. Si dice sempre porca Eva per imprecare, echissà perché?

Sarà a causa di questo malinteso biblico che l’uomo si è arrogato da sempre il diritto di calpestarci, e se occorre, anche di massacrarci in quanto donne? Non stiamo ancora scontando una nemesi per qualcosa che non abbiamo commesso? Sì, pare di sì. E allora insieme a questi gentili lettori vorrei cercare di capire perché; che cosa lega noi donne a quell’antico inganno. Da allora noi donne siamo divenute il simbolo della tentazione e dell’inganno, della seduzione e del male.

  Eppure, mi pare che non siamo state noi donne a ordire i peggiori inganni e i maggiori crimini della storia. Mi pare che nessuna donna si sia resa responsabile di guerre e distruzioni. Piuttosto noi li mettiamo al mondo i figli; non li mandiamo al massacro. Solitamente noi creiamo, proteggiamo e non tendiamo alla distruzione. Forse perché sappiamo molto bene quanta dedizione e quanto amore ci vogliono per creare e procreare.   E allora l’unico nesso che riesco a trovare tra quell’antica allegoria e noi donne sembra proprio quello della fiducia mal riposta.

Eva si è fidata del viscido serpente; noi donne ci fidiamo troppo di quel vile uomo che, non possedendo l’abilità di fronteggiarci con l’arma della ragione, usa la forza bruta. Con essa riesce a zittirci e a farsi ragione del suo istinto malato di dominio maschilista. Con essa egli ci tiene in soggezione e ci massacra. Che stupida Eva ad essersi fidata di un serpente. E che stupide noi donne a fidarci dei maschi rimasti al livello evolutivo dei rettili. Lo dico con tutto il rispetto per queste creature di Dio ovviamente.

        Angelo Lo Verme