I Crimini contro gli animali: l’annuale analisi del Rapporto Zoomafia
È stata presentata ieri, con una diretta sui canali Social LAV, l’edizione 2021 del Rapporto Zoomafia LAV, l’analisi annuale dei crimini contro gli animali. Alla presentazione hanno partecipato, oltre a chi scrive, Salvatore Calleri, presidente della Fondazione Antonino Caponnetto, Stefano Testa, Tenente Colonnello dei Carabinieri Forestali, comandante SOARDA, e Maria Grazia Mazzola, giornalista, inviata speciale TG1.
Per comprendere un fenomeno criminale è necessario ricorrere anche all’analisi statistica. Purtroppo, nell’ambito dei delitti contro gli animali, oltre ad avere una carenza di dati affidabili, spesso circolano numeri infondati, frutto di errori metodologici, di puro pressappochismo o, in alcuni casi, di malafede. Da anni l’Osservatorio Nazionale Zoomafia della LAV raccoglie dati relativi ai crimini contro gli animali dalle Procure italiane al fine di avere una visione affidabile, ancorché non esaustiva, dei vari reati consumati nel nostro Paese. Il quadro proposto si basa sui dati ottenuti da un campione pari al 76% di tutte le Procure della Repubblica d’Italia. Un dato molto più che significativo e statisticamente rappresentativo.
Esaminando i dati di un campione di 116 Procure tra Ordinarie e Minorili che hanno risposto sia quest’anno che l’anno passato (un campione pari a circa il 70% di tutte Procure) si registra una diminuzione dei procedimenti nel 2020, rispetto al 2019, pari al -3% circa (7052 fascicoli nel 2019 e 6866 nel 2020); mentre il numero degli indagati è diminuito del -21% circa (4701 indagati nel 2019 e 3734 nel 2020).
Questa flessione riteniamo che in realtà non corrisponda ad una effettiva diminuzione dei crimini contro gli animali, ma che indichi solo una diminuzione delle denunce e dei fatti accertati. In periodo di emergenza le attività di polizia, anche per quegli organi prioritariamente preposti all’accertamento di tali reati, sono state indirizzate, ovviamente, verso altre emergenze. Se da un lato le condizioni imposte dall’emergenza hanno portato di fatto alla quasi impossibilità dell’accertamento di questi reati, dall’altro questo non vuol dire che tali reati non siano stati consumati, se si considera che circa il 30% dei casi accertati vengono perpetrati in un contesto domestico, familiare o di custodia, ambiti in cui i controlli – di per sé già difficili – hanno risentito notevolmente degli effetti della chiusura. Anzi, altri indici, come quello eclatante delle corse clandestine di cavalli, che si sono tenute regolarmente e spudoratamente anche nel periodo di lockdown, indicano che in realtà i crimini contro gli animali non si sono fermati.
Proiettando su scala nazionale i dati delle Procure che hanno risposto, pari al 76% delle Procure italiane, tenendo presenti le dovute variazioni e flessioni, possiamo stabilire che, nel 2020, sono stati aperti circa 25 fascicoli al giorno, uno ogni 58 minuti; con circa 14 indagati al giorno, uno ogni 103 minuti, per reati a danno di animali. Si registra a livello nazionale un tasso di 15,25 procedimenti e di 8,72 indagati ogni 100.000 abitanti.
Dall’analisi dei crimini contro gli animali consumati in Italia si evince che il reato più contestato è quello di uccisione di animali, art. 544bis c.p., pari al 36% del totale dei procedimenti per crimini contro gli animali registrati presso le Procure che hanno risposto. Per la prima volta da anni, da quando seguiamo l’andamento criminale dei reati a danno di animali, il reato di uccisione di animali si posiziona al primo posto superando quello di maltrattamento di animali. Come sempre, però, la stragrande maggioranza delle denunce per uccisione di animali è a carico di ignoti – nel 2020 hanno rappresentato ben l’84% superando di un punto quelle dell’anno precedente.
Seguono, nell’ordine:
Maltrattamento di animali, art. 544ter c.p., pari circa al 32% dei procedimenti.
Reati venatori, art. 30 L. 157/92, con 1025 procedimenti pari al 13% dei procedimenti presi in esame.
Abbandono o detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura, art. 727 c.p., pari al 12%.
Uccisione di animali altrui, art. 638 c.p., con 443 procedimenti, pari al 6%.
Traffico di cuccioli, art. 4 L. 201/10, pari allo 0,4% del totale dei procedimenti per reati a danno di animali.
Organizzazione di combattimenti tra animali e competizioni non autorizzate, art. 544quinquies c.p., pari allo 0,2%
Spettacoli e manifestazioni vietati, art. 544quater c.p., con 7 procedimenti, pari allo 0,1% di tutti i reati contro gli animali registrati
Nei prossimi giorni continueremo con l’analisi dei dati emersi della nuova edizione del Rapporto Zoomafia.
Ciro Troiano