Voltiamo pagina
Santa Maria Capua Vetere ha dato risonanza ad un problema atavico: quello di una situazione carceraria al collasso in tutto il paese a causa del sovraffollamento ed ora ulteriormente aggravata dalla pandemia.
Le Istituzioni nella persona del Presidente del Consiglio Mario Draghi e della Ministra della Giustizia Cartabia, che sono andati in visita al penitenziario di Santa Maria Capua Vetere per visitare i luoghi dove si verificarono le violenze degli agenti penitenziari contro i detenuti malmenati e calpestai il 6 aprile 2020, hanno compiuto un gesto simbolico a cui devono seguire riforme e iniziative.
La pena detentiva ha come obiettivo, cosi dice la Costituzione, la riabilitazione e la rieducazione del detenuto ma il carcere è venuto meno alla sua vocazione ed attualmente è solo peggiorativo delle condizioni e del disagio sociale dei detenuti.
Bisogna dare più spazio ad iniziative alternative alla pena detentiva come creare concrete opportunità di inclusione sociale e lavorativo dei detenuti.
Nella riforma penitenziaria voltiamo pagina.
In tempo di responsabilità collettiva del bene comune sarebbe opportuno che l’amministrazione penitenziaria chiedesse più risorse e desse più spazio alle associazioni di volontariato e quindi alla cooperazione sociale.
Accanto alla riorganizzazione delle strutture carcerarie e alla costruzione di nuovi padiglioni andrebbero investiti risorse nella formazione sia del personale penitenziario e sia dei volontari perchè la rieducazione del detenuto è un pilastro fondamentale per il recupero della dignità di un uomo.
Antonella Cirese