A tu per tu con Mizio Vilardi tra i vincitori delle Targhe Tenco 2021
All’anagrafe è Maurizio, ma tutti lo conscono come Mizio. Canta e suona la chitarra, ama scrivere canzoni in italiano, in vernacolo, in inglese e considera la mia musica un incontro tra Cantautorato e Pop d’Autore contaminato dai suoni del mondo. “Mi definisco un sognatore – dice – proprio come quello de “Le notti bianche” di Dostoevskij.” Di recente ha vinto un importante riconoscimento. Lo abbiamo incontrato.
Raccontaci come è nato questo progetto, sostanzialmente un tributo collettivo a Rino Gaetano e come è arrivato ad aggiudicarsi la prestigiosa Targa Tenco 2021 nella categoria “album collettivo a progetto”?
L’idea di dedicare un album tributo è nata in casa Isola Tobia Label, l’etichetta con la quale ho pubblicato il mio primo album “Una forma d’amore che mi devo”. Devo ringraziare la fortunata intuizione di Giovanni Albanese e l’intraprendenza di Carlo Mercadante, cantautore e direttore artistico dell’etichetta summenzionata.
Io mi sono semplicemente fatto trovare pronto quando mi è stato chiesto di prendere parte a questo omaggio collettivo a Rino Gaetano, che per me rappresenta un po’ la mia infanzia musicale. Ragion per cui non potevo dire di no, lo dovevo al Mizio adolescente che imparava a suonare la chitarra grazie alle canzoni di Rino.
Come hai accolto la vittoria della Targa Tenco? Considerando che gareggiavate con artisti del calibro di Ermal Meta, Fiorella Mannoia, Gianna Nannini, Roberto Vecchioni, Vinicio Capossela, Zucchero Sugar Fornaciari?
Come un qualcosa che non metti assolutamente in conto.
Ho avuto l’impressione sin da subito, ascoltando tutti i brani degli artisti coinvolti, che quest’album avesse qualcosa di prezioso da raccontare, che le canzoni di Rino, già sublimi nella loro interpretazione originale, avessero la possibilità di presentarsi con tante nuove credibili vesti..ma da qui a pensare di vincere una targa Tenco…
Molte volte viviamo solo nell’attesa che qualcosa accada, rischiando di non godere a pieno del momento. Io invece penso che mai come questa volta mi sia goduto il momento, sic et simpliciter.
Per me è un onore essere anche semplicemente citato a fianco di artisti come quelli coinvolti nel progetto di Francesco Guccini, prodotto da Mauro Pagani. Loro hanno già vinto facendo la storia della canzone italiana. Sono contento per i miei compagni d’avventura, il Tenco è un’iniezione di fiducia per tutti noi.
Nell’album interpreti il brano “Sei ottavi” assieme alla vibrante voce di tua sorella Antonella Vilardi. Come mai la scelta di interpretare proprio questa canzone?
“Sei ottavi” è un brano dal testo apparentemente ingenuo, che in realtà parla del piacere femminile. Ero affascinato dall’andamento ritmico di questa canzone, in quanto ”sei ottavi” è per l’appunto la ritmica che prediligo quando scrivo per me, quella delle ninna nanne per intenderci.
Avere a fianco mia sorella in questo brano è stata una scelta naturale, a lei devo i miei inizi musicali e la passione per il canto.
Da un po’ vivi a Roma dividendoti tra musica, lavoro e famiglia. In tutto questo come gestisci il rapporto con la tua terra d’origine, Molfetta?
Molfetta è la mia costante di vita, è il porto sicuro, è dove trovo i miei affetti e amo riscoprire le mie radici. Cerco di tornarci appena posso, ma non potendo vivere Molfetta, la canto e quindi da qualche anno ho iniziato a scrivere canzoni in dialetto. Sono un modo per restare a casa anche se da altrove.
Ultimamente mi ha fatto molto piacere ricevere i complimenti dal Sindaco in persona, Tommaso Minervini.
Il periodo pandemico ha rappresentato una fase di stallo per il mondo della musica. Come hai vissuto questo lungo periodo privo di concerti che sappiamo costituiscono per un cantante una scarica di emozioni e di energia impareggiabili?
L’anno scorso, per quanto drammatico sotto molteplici aspetti, ho vissuto la gioia più grande della mia vita: la paternità. Credo che questa condizione umana a me nuova, fatta di notti insonni e amore incondizionato verso un figlio, mi abbia dato gli stimoli giusti per non sopperire dal punto di vista psicologico.
Il periodo pandemico mi ha comunque consentito di scrivere nuovi brani e soprattutto, vista l’impossibilità nel raggiungere lo studio di registrazione in Puglia, di iniziare a registrare da autodidatta le mie idee.
Che torni adesso il momento della condivisione, dei concerti, sperando di aver lasciato alle spalle questa pandemia.
Quali sono i tuoi prossimi appuntamenti musicali in agenda?
L’appuntamento al quale sto dedicando i miei sforzi e il mio tempo libero è “Canzoni dal mare a riveder le stelle”, un evento che avrò il piacere di realizzare a Molfetta il 20 agosto. Si tratterà di un concerto itinerante che si svilupperà sul porto sul far del tramonto e terminerà la sera a Cala Sant’Andrea, tra musica e osservazione del cielo stellato.
Durante l’atmosfera vespertina suoneranno al mio fianco Antonella Vilardi e il pianista Orazio Saracino, mentre il pomeriggio avrò il piacere di ospitare su barca a vela messa a disposizione da “ASD Compagnia del Mare” (nella persona di Ciccio Mastropierro che ringrazio) i cantautori nostrani: Claudia de Candia (in arte Cloud), Luca Mele, Guido Tattoli e Marta de Feo (in arte Tam).
Tutto a fruizione gratuita.
Dove è possibile ascoltare il progetto musicale vincitore della Targa Tenco? E le canzoni di Mizio Vilardi?
Potete trovare gli album “Ad esempio a noi piace Rino” e il mio album “Una forma d’amore che mi devo” al link https://isolatobialabel.com/chiosco/. Inoltre in questi giorni è in fase di aggiornamento il mio sito http://www.miziovilardi.it dove potete trovare tutti i miei contatti.