Le “distrazioni” della politica

In moltissime parti d’Italia ma anche in tante altre nazioni, in maniera più o meno mite, milioni di cittadini esprimono contrarietà alla politica che sponsorizza i vaccini con sistemi sempre meno velati e sempre più liberticidi.
Di contro le Istituzioni accentuano le politiche intese a indurre (fino a rasentare la minaccia) gli indecisi a decidersi nel senso da loro voluto.
Di solito, per ragioni di consenso ed elettorali, la piazza (specie se spontanea e quindi espressione di un parere vero e non indotto da interessi di partito) viene ascoltata almeno nella immediatezza delle sue manifestazioni.

Questa volta invece è come se la crescente virulenza della avversione alle limitazioni della libertà personale come il green pass produca maggiore insistenza nella introduzione delle misure liberticide avversate. Per esempio all’indomani delle piazze piene nei giorni scorsi si parla di obbligo vaccinale per gli alunni delle scuole. Quando la sinistra era tale avrebbe gridato alla provocazione, invece adesso è proprio essa che sembra voler provocare la piazza fino a cercare lo scontro. Ma anche la Meloni ostenta approvazione per i vaccini e morbidezza per il green pass.

È stranissimo specie in un momento in cui il consenso dei partiti è al minimo storico. È un chiaro indizio della unitarietà della politica sul tema; come anche della prevalenza degli intrighi di palazzo rispetto al voto che conta sempre meno; come infine della potenza di chi tiene le fila di questa storia e che se ne impipa della gente comune che scende in piazza, anzi sembra cercare la sua distruzione provocandola ed esasperandola. Come se avendo vaccinato parti rilevanti di popolazione si possa calpestare la rimanente minore porzione…
Quindi la questione del covid trascende la sfera sanitaria e si svela sempre più nella sua valenza sistemica di revisione del funzionamento della democrazia futura. È come se si stessa preparando un mondo diverso. Una specie di reset? Ma non è che quei visionari dei complottisti hanno visto giusto? La politica, forse inconsapevolmente, sta facendo di tutto per avallare questa tesi.

Al contrario serve una fase di riconciliazione tra le tesi in gioco e qualcuno deve farsi carico di uscire dalla logica di contrapposizione per andare in quella del dialogo costruttivo nell’interesse di tutti.

Canio Trione