Rubrica Oltre il Recinto – La verità della terra

Domani, dicono. Sempre domani.

Ma questo domani non arriva mai.

C’è un bisogno assoluto di aria nuova.

Una sete di sorgente totale.

Ascolta.

In fondo ad ogni cellula

vibra il grande possibile.

Impastato di luce, vivi, incosciente,

immerso nella meraviglia.

Il corpo percepisce

ogni cosa in modo nuovo.

La mente ha concluso la sua funzione

di difesa, separazione

superiorità, pregiudizio.

All’improvviso

le superbe invenzioni,

le tormentate riflessioni,

persino le sensazioni: tutto è superato.

Ci si libera dalle piccole necessità.

Le distanze sono abolite.

Non si tratta di un nuovo cielo

ma dell’eterno azzurro

sempre vivo e pulsante, sempre nascosto

che ora si rivela.

Il divino spezza le barriere

supera le resistenze

e diventa respiro cosciente, vasto.

Un pulviscolo di luce

dalla terra verso il cielo

e dal cielo verso la terra

si rincorre, si incontra, si richiama.

I movimenti bruschi,

i rumori forti si addolciscono

in tenerezza e silenzio.

Ogni persona ha luce

ogni cosa ha colore.

Gli oggetti si deformano

e si formano in un abbraccio

continuo e sempre nuovo.

Ogni cosa ha necessità dell’altra

e tutto si offre.

Solo la malattia ripropone i confini,

la rigidità, l’immobilismo.

E solo un attimo.

Si riscoprono gli antichi profumi

e le dolci musiche.

Tutto è tenue, quasi un sussurro.

La luce è intensa e gioiosa:

rivela il divino e l’eternità.

Salvatore Porcelli