Una religione unica?

La questione delle religioni è molto più pressante di quanto non sembri. Ormai da decenni anche il Vaticano si è dato il compito di dialogare con le altre religioni. Dialogare è cosa buona e giusta ma è solo un percorso; per andare dove?
Nella Storia il confronto tra le religioni è stato spessissimo aspro e sanguinoso. Era il tempo in cui il valore di una vita era nulla di fronte ai postulati eterni. Peraltro una Fede o è integrale e quindi fondamentalista oppure non può essere una Fede e quindi le verità assolute di ogni religione non possono non portare alle contrapposizioni. Fortunatamente le distanze geografiche rendevano costose le guerre e quindi quelle che sono state fatte sono poca cosa rispetto a quelle che si sarebbero potute e volute fare.
Oggi le cose si sono fatte più sfumate; la persona è più centrale anche nelle teologie; lo sviluppo esponenziale delle comunicazioni di idee e il trasferimento di cose e di persone impone una decisione non rinviabile: come comportarsi con il vicino di casa di fede diversa? Ucciderlo o conviverci? e come? rinunziando a qualche propria convinzione? O dicendoci che le religioni non sono altro che superstizioni di un passato che non tornerà più? E poi ci sono i giovani che, si sa, sono indisciplinati, e alle volte si vogliono sposare con credenti di altre confessioni che si fa? Certamente vanno demoliti i fondamentalismi; ma, come detto, senza fondamentalismi la religione viene degradata a ritualità fine a se stessa..
È un ginepraio terribile; uscirsene è difficilissimo.
Ma se le comunicazioni sono planetarie anche i modelli di vita (come sta accadendo) devono divenire unici: è impensabile far convivere uno che non beve alcool con una moglie che ritiene di essere libera di vestire come vuole e frequentare chi vuole, magari addirittura lavorando assieme a uomini.
Serve una dottrina unica e unificante.

Il cattolicesimo latino ha una propria proposta collaudatissima di grandissima civiltà che è la tolleranza. Purtroppo si tratta di una modalità che in nulla cambia la sostanza delle cose e quindi le varie identità rimangono quelle che sono. È un po’ anche un modo per rimandare al futuro i problemi di fondo.
Nel frattempo stiamo vivendo chiaramente -ad esempio- la progressiva demolizione della proprietà privata che nel cristianesimo latino era da sempre un cardine sostanziale della famiglia/impresa; la progressiva evaporazione della famiglia stessa con le sue regole interne ormai ritenute maschiliste e di fatto superate; la persecuzione messa in atto dalla grande impresa e dallo stato contro l’impresa familiare che è un fondamento dell’economia di ispirazione cattolica; il mondialismo mediatico e culturale imperante anche in economia. Così in moltissimi campi i pilastri della cristianità vengono progressivamente sostituiti da altre regole senza che lo si dica o se ne discuta ma certamente orientati alla distruzione della società cristiana come era pochi decenni fa.
Tutti i valori e le regole della latinità vengono compressi dalla progressione tecnologica che ha promesso mirabilie e che adesso ci consegna un pianeta irrimediabilmente compromesso e una umanità che si avvia al caos.

È evidente che mentre noi cristiano cattolici “tolleriamo”, altri di fatto impongono il loro modo di fare; cioè pensando di essere migliori hanno e non possono non avere intento sostitutivo mettendoci fuori mercato.
Ma se i modelli di vita saranno unificati anche le religioni dovranno tendere ad unirsi. Quindi un pensiero ed un sentire unico globale? Dire che esiste una religione unica che accetti dentro di se le varie vecchie istanze tradizionali non equivale a dire che non v’è religione? E che dire della venerazione dell’efficientismo e del progresso tecnologico come nuovi incontestabili dèi dei nostri tempi? Vivremo il resto dei nostri giorni ad inseguire la perfezione e la onnipotenza tecnologica senza un senso? La nebbia come si vede si infittisce e non si dirada ad ogni piè sospinto.

Il Papa ha trovato il tempo recentemente di asserire che l’Alleanza uomo-Dio è precedente (e quindi in un certo modo prevalente) alla legge divina (che per gli ebrei è la Torah). I rabbini se ne sono accorti e hanno chiesto spiegazioni. Come mai il Sommo Pontefice è entrato in queste cose usando terminologie specifiche del mondo ebraico? Probabilmente vuole dire che se l’Alleanza è precedente, Dio è di tutti quelli che ci credono e quindi le leggi secolari o divine che ne discendono si possono modificare. Cioè ha dato una interpretazione unificante, certamente non nuova, delle religioni monoteiste che si ispirano alla Bibbia. Questo è un esempio di dialogo vero tra le fedi e la risposta sarà chiarificatrice: sapremo se vogliono avvicinarsi a noi come noi stiamo tentando di fare verso di loro.
Come si vede le cose non sono né semplici, né di poco momento; probabilmente questa unificazione produrrà più morti di tutte le guerre di religione del passato messe assieme non tanto per la difesa o imposizione armata dei simboli e dei misteri come è sempre stato, ma per lo sconquasso sociale, economico e culturale che produce l’uscire da alcune tradizioni per accedere ad un mondo sconosciuto e privo di certezze dichiarate anche se apparentemente fantastiche.

Probabilmente dopo tutti gli sconquassi che si faranno non se ne farà nulla e si tornerà alle frontiere fisiche, che saranno diverse da quelle di una volta (ma molto simili a quelle); nel frattempo a noi gente comune non ci rimane che resistere, resistere, resistere. Come sempre abbiamo fatto sapendo nei nostri retropensieri di essere gli unici autentici depositari della vera cultura e fede.   

Canio Trione