I beni confiscati generatori di lavoro

Confiscare beni alla criminalità organizzata è un primo passo verso la valorizzazione sociale mediante una adeguata gestione di tali beni.

In base ad un indagine di Libera tra associazioni e cooperative sociali sono 871 i soggetti coinvolti nella gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata e ben 608 concentrati a Sud e nelle isole. Puglia, Calabria e Sicilia sono le regioni dove sono nate cooperative sociali che coltivano terreni confiscati alla mafia. Queste cooperative sono diventate “eccellenze” del territorio.

L’obiettivo del terzo millennio per fondazioni, associazioni e istituzioni è proprio quello di lavorare affinchè questi beni generino valore sociale, lavoro e diventino anche luoghi di incontro e di iniziative.

Un esempio in tal senso è testimoniato da Villa Fernandes, un edificio dei primi del ‘900 nel cuore di Portici confiscato alla camorra, che grazie alla collaborazione di associazioni del terzo settore e al sostegno della Fondazione CON IL SUD e Fondazione Peppino Vismara, sta a dimostrare come una gestione comunitaria di un bene restituito alla legalità possa diventare strumento generativo di lavoro e di imprenditorialità giovanile nel Sud.

La società civile ha il diritto-dovere di vigilare affichè le risorse del PNRR destinate alla valorizzazione dei beni confiscati vengano ben impiegate ed infatti la Fondazione CON Il SUD d’intesa con il Forum Terzo settore, ha costituito un Gruppo di lavoro per seguire i progetti relativi a tali beni.

Antonella Cirese