Una persona per due poltrone
Se Draghi vuole candidarsi, come ha fatto credere, a fare il Presidente della Repubblica deve dimettersi da Presidente del Consiglio, non può avere neanche per un secondo e contemporaneamente due cariche di questo calibro e così differenti. Per dimettersi da Capo del Governo deve avere la sfiducia delle Camere (va detto però che mai un governo ha goduto di fiducia così ampia); dopo di che deve andare al Capo dello Stato (che nel frattempo non si sa se ci sarà o ci sarà un vice… comunque il vecchio è in semestre bianco mentre il vice sarebbe per la sola ordinaria amministrazione) il quale deve respingerle per cortesia e poi nominare un sostituto che vada a chiedere fiducia a sua volta alle Camere. Camere i cui partiti nel frattempo sono divise su tutto votando, sempre in ordine sparso, anche per il nuovo Capo dello Stato.
Il nuovo Governo dovrebbe poi giurare nelle mani del Capo dello Stato che se è quello nuovo sarebbe lo stesso Draghi (che però non c’è il tempo per nominarlo) se invece è Mattarella dovrebbe accettare di rimanere. Ma per rimanere le Camere devono deliberarlo e nominarlo ma la cosa non è all’ordine del giorno e comunque comporterebbe che Draghi non sarà eletto.
Abbiamo solo accennato ad alcune delle contraddizioni che emergono: si tratta, come ognuno vede, di un rompicapo da settimana enigmistica e vien fatto di chiedersi, non senza sorridere, come mai gli intelligentoni che orchestrano le cose istituzionali e tutti i volponi che sono i protagonisti della politica italiana non si sono mai chiesti come fare? Nessuno conosce il bon ton istituzionale? Quanto si intende violare la Costituzione? Si pensava di far passare il povero Draghi da un ufficio all’altro come si fa nelle banche private e la BCE? Nessuno ricorda che esiste una sovranità che è degli elettori che la esprimono attraverso le Camere e che le Camere devono essere d’accordo sui nomi indicati secondo procedure rigidissime?
Ma dove siamo arrivati?
Ancor più comica deve essere la faccia dei leader dei paesi amici d’oltralpe che adesso si stanno arrovellando e si stanno studiando la nostra Costituzione; forse pensavano che in Italia tutto fosse possibile; tanto, avranno pensato, non esiste in Italia legge che loro non possano violare, nè Costituzione né Magistratura in grado di ostacolare il cammino dei beniamini dell’Europa Unita.
Alla fine si cercherà di forzare la interpretazione della lettera della Costituzione e si modificherà la prassi dei decenni passati; allontanando ancora di più i Palazzi dal Diritto e dal Popolo sovrano.
Morale: a furia di presentare al cinema e alla televisione l’Italia come il paese delle banane qualcuno potrebbe essersene convinto.
Canio Trione