“Good morning Sicily – La prima e ultima Repubblica”

“Good morning Sicily – La prima e ultima Repubblica” è il titolo (e sottotitolo) del romanzo d’esordio del nisseno Alessandro Salvatore Ferrara. Pubblicato nel gennaio 2020 da Edizioni Lussografica, il libro è composto da 416 pagine. Ascrivibile al genere della fantapolitica, il suo prezzo di copertina è di € 18,00.

  Con uno stile colto, sobrio e scorrevole, l’Autore, pagina dopo pagina, accompagna il lettore in un viaggio geografico, ma non solo, tra le bellezze naturali dell’amata Sicilia e i tanti paesi descritti o semplicemente citati in quanto funzionali alle trame del romanzo. Parallelamente, infatti, il viaggio è anche e soprattutto ideale, pervaso dallo struggente desiderio di realizzare valori universali quali la giustizia, l’uguaglianza, la fratellanza, la legalità. Valori già tanto cari alla settecentesca rivoluzione d’oltralpe. Anche la Sicilia, con istanze più locali, ebbe la sua rivoluzione, scoppiata alcuni secoli prima a Palermo all’ora dei vespri del Lunedì dell’Angelo del 1282, chiamata appunto dei Vespri siciliani, la quale portò alla cacciata degli angioini dal suolo siciliano.

  La rivoluzione immaginata da Ferrara in una Sicilia indipendente dall’Italia però è molto meno cruenta anche se altrettanto agognata e vitale. Una rivoluzione pensata per sconfiggere in un sol colpo la tirannia del despota ignorante e disumano Hainuk Gasparù, insediato “dal Duce telecratico Michele Brambilla”, e la mafia, sempre più opprimente e pervasiva, e da tutto il malaffare politico ed economico che da essa ne era conseguito in circa 150 anni di predominio. In una Sicilia da incubo dunque, uniti da una profonda e affettuosa amicizia, coraggiosi personaggi animati dal senso di giustizia e di libertà dalla tirannia, tramano per liberare la loro splendida e amata Isola. Il centro geografico di tutto ciò è Calatariali, città che nella realtà corrisponde a Caltanissetta, divenuta capitale dell’Isola. Una Sicilia resa subdolamente indipendente per essere trasformata in un paradiso “fiscale e penale” dal predetto Michele Brambilla. Il suo neonato partito padronale, grazie allo strapotere mediatico rappresentato dalle sue televisioni e giornali, prese il potere della Penisola nel periodo post tangentopoli.

  Il ritrovo degli amici è il “Claudine Pub” di Totò, dove la buona musica in sottofondo fa da bella cornice alle loro profonde conversazioni, o la casa del caro amico fruttivendolo cubano Osiris e della moglie Gesuela. I protagonisti del romanzo, Angelo La Tona ed Eliana Moncada fotoreporter, divenuta poi amata e ascoltata leader del movimento politico “Alba Democratica”,contrapposto al partito “Sarà Forte e Bellissima”, vivono un ambiguo rapporto in bilico tra il desiderio di mantenere la propria libertà da single e quello di un legame stabile. Altri importanti personaggi sono i coniugi Ferdinando ed Elisabetta, Enrico e Carla, colti e ricchissimi rampolli di potenti famiglie mafiose, che non hanno mai partecipato alle magagne dei padri, e che, senza rinunciare alla ricchezza accumulata, l’hanno interamente investita in affari leciti, investimenti finanziari e imprese, rispettando sempre la legge e i diritti dei propri dipendenti. Con altri simili rampolli dell’Isola si definiscono “Portatori sani di Legalità” e condividono la stessa idea di Angelo, Eliana e il resto della “Brigata rivoluzionaria”, anche se da posizioni ideologiche e politiche antitetiche. Come due differenti motori che rombano all’unisono animati da un unico fine, le due “formazioni” sono i propulsori che devono mettere in atto i loro condivisi piani di liberazione della Sicilia.

  Temporali e belle giornate di sole si alternano in una sorta di meteoropatia sociale nell’accompagnare le sconfitte o le vittorie degli eroici personaggi rialesi, cioè gli abitanti di Calatariali. Se alla fine metaforicamente trionferanno i temporali o le belle giornate di sole, per ovvi motivi non posso rivelarlo. Lascio al lettore il piacere della scoperta.

Angelo Lo Verme