Inflazione galoppante

Come tutti sanno l’inflazione è l’aumento dei prezzi dovuto all’aumento della domanda. È un fenomeno che è prodotto dall’aumento della moneta in circolazione che a sua volta è dipesa -per esempio- da eccesso di esportazione di merci e servizi o da creazione e distribuzione di moneta nuova. Oggi viviamo un aumento dei prezzi e anche un eccesso di moneta fresca di stampa ma questo aumento di prezzi è dovuto ad eccesso di costi mentre la domanda di beni e servizi finali non c’è. Certo, stampare moneta come rimedio alla sfiducia verso l’euro è una gravissima patologia che dovremo pagare caramente prima o poi, ma oggi l’aumento dei prezzi è dipeso dal rincaro da costi che è solo parzialmente riconducibile all’eccesso di moneta.  

Per la dottrina dominante (cioè quella seguita anche dalla BCE per intenderci) il principale modo per contrastare l’aumento dei prezzi è l’aumento dei tassi di interesse; aumento dei tassi di interesse che attraverso varie strade serve a calmierare la domanda.

Ma oggi non v’è domanda di beni e servizi finali eccedentaria rispetto all’offerta. La fase attuale è invece caratterizzata da: aumento dei prezzi mai vista, aumento dei costi mai visto, stagnazione e contrazione della domanda e aumento dei tassi di interesse che non solo penalizza la domanda ma aggiunge ulteriori costi alla produzione dei beni i cui costi e prezzi è lievitato! Cioè si getta benzina sul fuoco che si vorrebbe spegnere!

Noi riteniamo invece tutt’altro e cioè che in una economia libera la lievitazione dei prezzi si debba fronteggiare con aumento dell’offerta di beni e servizi magari a prezzi più bassi efficientando i processi produttivi e non con interventi sul mercato del credito che assomigliano a diktat centralisti. Aumento dell’offerta che si può e si deve realizzare con maggiore occupazione, maggiore utilizzo delle strutture produttive esistenti, minore costo del danaro, e, quel che più conta, minore burocrazia. Cioè con beneficio di tutti e quindi includendo tutti nello sviluppo! quindi esattamente l’inverso di quanto si stia facendo!

Cioè siamo di fronte ad interventi sul mercato del credito che aggravano la situazione imbavagliando tutta l’economia in attesa di non si sa cosa oppure degli effetti benefici del PNRR che a sua volta non tende se non marginalmente a ridurre i prezzi della energia o di altro ma a sostituire la spesa pubblica attuale ritenuta giustamente insufficiente con prestiti statali. Hanno fatto un pasticcio infinito!!

Ancor peggio sul fronte dei titoli pubblici e delle azioni il cui valore è già sceso di molto ma di molto dovrà scendere per via dell’aumento dei tassi già realizzato e da realizzare… si dirà che la colpa dell’inflazione e di ogni male è dei russi; russi che certamente non fanno i nostri interessi e che aggravano la situazione con le loro iniziative militari; ma cercando di distruggere la loro economia ci stiamo portando al disastro condotti dai nostri politici, e dalla insipienza dei nostri “economisti”!

Canio Trione