La guerra del XXI secolo

Ai tempi della guerra fredda non era frequente che i leader evocassero anche solo per sbaglio l’ipotesi della terza guerra mondiale; pure di guerre regionali non ne sono mancate. Recentemente invece i media e i leader di ogni parte ne parlano quasi con disinvoltura. Segno che una guerra globale non è una ipotesi così impraticabile.

Oggi la guerra è scontro tra tecnologie e la spunta chi possiede la tecnologia migliore. Le stesse armi nucleari sembrano essere più gestibili. Quindi i grandi esperti di cose militari forse non rifuggono più così recisamente da una guerra mondiale. Inoltre le tecnologie impiegate in guerra per loro natura si dispiegano su scala planetaria come anche l’influenza delle potenze maggiori. Cioè il pianeta è divenuto troppo piccolo per ospitare più potenze e più tecnologie militari globali. Lo scontro tra grandi potenze e la eliminazione di qualcuna di esse è inevitabile.

Guerra o no, si impone un cambio di rotta a U nella politica economica italiana. Vanno immediatamente rimpatriate le produzioni esportate: dal grano all’olio, alle tecnologie medicali, agli idrocarburi nazionali oggi regalati a non si sa chi, alle biomasse da convertire in energia, alla carne, ai latticini,…le scarpe, l’abbigliamento…ormai è evidente a tutti -inclusi gli internazionalisti della prim’ora- che il mondialismo è cosa buona e perseguibile solo DOPO aver garantito l’autosufficienza nazionale. Il mondo intero si è svegliato da un sogno visibilmente irrealizzabile e astratto (se non suicida) da cui liberarsi al più presto.

Come farlo? Le strade sono tante e la politica deve liberarsi dalle tutele che le impediscono di pensare autonomamente.

Sia la destra, interamente espressione degli interessi della grande impresa, che la sinistra, vittima di astrazioni internazionaliste di matrice ideologica, non sono attrezzate per concepire un pensiero così avanzato ed ardito. Inoltre per supplire alle proprie deficienze la nostra politica si riferisce alle competenze dei tecnici ministeriali interamente cresciuti in un mondo unificato che la guerra russo-ucraina ha mostrato che non c’è più o, meglio dire, non c’è mai stato se non nei discorsi di alcuni ammaliatori incompetenti.

Quindi ne vedremo delle belle!

Canio Trione