Farmaci che ammalano. Un incubo raccontato in un libro

Alcuni decenni fa Henry Gadsen, direttore della compagnia farmaceutica Merck, fece una dichiarazione sconcertante alla rivista Fortune: “Il nostro sogno è quello di produrre farmaci per gente sana. Questo ci permetterebbe di vendere a chiunque”.

A distanza di oltre 30 anni, il sogno del defunto Henry Gadsden si è avverato.

E’ indubbio che l’industria farmaceutica stia modellando la nostra percezione delle malattie con il supporto decisivo di “medici” e “informatori scientifici” e pubblicitari senza scrupoli.

Sempre più persone sane vengono fatte figurare come pazienti. Un fenomeno questo che, come altri, è stato importato dagli USA.

Sembra quasi che le compagnie farmaceutiche stiano commercializzando la paura con l’intento di abbassare la soglia per la prescrizione delle cure e addirittura inventare nuove patologie. Il libro “Farmaci che ammalano” rivela come i cambiamenti d’umore si sono trasformati in disordini mentali, la timidezza in un Disturbo Sociale Ansiogeno, i bambini vivaci ora hanno la Sindrome da Deficit di Attenzione e il fatto di essere “a rischio” di una patologia è diventato esso stesso una malattia.

Nel merito l’esempio del Prozac della casa farmaceutica Lilly (USA) in un primo momento bloccato dalle autorità sanitarie europee, viene concepito per salvare le donne dal “disturbo disforico premestruale”. Si proprio così, un antidepressivo che combatte il fastidioso ciclo femminile.

Ora il Prozac a quanto pare è entrato nel mercato europeo.

Gli antidepressivi come il Prozac causano molti effetti collaterali, tra cui gravi difficoltà sessuali e per gli adolescenti un apparente aumento dei rischi di comportamento suicida.

Negli USA da diversi anni un gruppuscolo di medici e di cittadini impegnati nelle battaglie civili ha denunciato diversi falsi farmaci. In Italia due giornalisti statunitensi hanno pubblicato il libro: Farmaci che ammalano – ed. Nuovi Mondi, di cui ne consigliamo attenta lettura.

Angelo Garofoli