Energia e Fonti rinnovabili in Puglia. Intervista al Manager EMC, Gianluca Calciani
E’ amministratore delegato della Energy management and consulting, una società di consulenza attiva nel settore dell’energia, nel 2013, con altri quattro soci, tutti legati da esperienze professionali pregresse, in cui ciascuno rappresenta il tramite con l’altro con l’obiettivo comune di supportare le aziende abilitate ai mercati elettrici per ottimizzare il proprio profilo di acquisto e vendita sui mercati. Lui è Gianluca Calciani manager della EMC. “Credo moltissimo nel lavoro di team – dice – nel valore umano e professionale delle risorse. Penso che avere dei compagni di viaggio, giusti sia fondamentale. E’ una competizione costante con se stessi, in quanto non si punta mai a guardare il risultato degli altri, ma le risorse umane diventano un parametro di riferimento per migliorarsi e capire quello che non devi fare”. Lo abbiamo incontrato.
Dott. Calciani, da esperto del settore energetico ed ambientale, come inquadra la Regione Puglia in merito?
Sono sempre stato impegnato nel settore dell’energia, prima di costruire la società infatti ho lavorato in una boutique finanziaria a Milano e a Londra che si occupava di finanza strutturata nel settore dell’energia, operazioni di advisoring, finanziamenti di impianti a fonte rinnovabili e acquisizione di impianti. La Puglia rappresenta un’eccellenza non soltanto per il settore alimentare o turistico, ma anche per quello energetico ed ambientale.
Nel corso degli anni è sempre stata caratterizzata da uno sviluppo massivo in termini di energia. Sul tema ambientale invece ha sempre avuto molta attenzione, considerando che Taranto è un’area della regione che ha un potenziale significativo da un punto di vista di capitale umano e di sviluppo, ma che molte volte secondo me, è enfatizzata nelle sue accezioni negative.
Questo non vuol dire che chi la vive o la governa si sta comportando male, al contrario! La Puglia è una terra meravigliosa fatta di tanta iniziativa privata di valore e di livello, oltre che di un apparato pubblico virtuoso sul quale si può evidentemente investire e crescere tanto.
L’imprenditoria che seguo tra i miei clienti mi stupisce sia per le prospettive che per i risultati che consegue.
Ci sono professionisti fuori, qualificati e pieni di stimoli positivi, che varrebbe la pena riportare a casa.
In una logica di crescita l’aspetto che va curato con particolare attenzione, è sicuramente e prevalentemente una forma di indottrinamento e di crescita culturale della popolazione. Percepire quello che ci circonda in un’accezione valoriale e senza lasciarsi trasportare da questioni strettamente di carattere emotivo, utilizzando un criterio oggettivo e non uno di tifo da stadio.
Di cosa si occupa in concreto la Sua società?
Seguiamo prevalentemente il mercato delle energie rinnovabili, gestiamo per conto terzi impianti di produzione rinnovabili, un portafoglio di circa 500 MegaWatt, un numero rilevante in Puglia.
Operiamo nel settore ambientale facendo operazioni di acquisizione e vendita di società attive nel settore ambientale, un settore estremamente dinamico che rappresenta in questa fase storica, una fonte importante sia dal punto di vista della salvaguardia dell’ambiente, che per il recupero di energia e di economia circolare, che di fatto dovrebbe essere uno dei driver principale tra le forme di approvigionamento energetiche.
Che rapporto intercorre tra ambiente ed energia?
L’ambiente e l’energia sono due elementi strettamente correlati. Oggi è cambiata la prospettiva con l’implementazione delle tecnologie in grado di salvaguardare l’ambiente.
Guardiamo quello che viene classificato come rifiuto, una risorsa da cui partire. Ci sono ad esempio molteplici combustibili alternativi, penso all’utilizzo delle plastiche o dei pneumatici.
Nonostante il raggiungimento di equilibri nel tempo, l’operazione che ho condiviso è una continua sfida dal momento in cui il mercato è in costante evoluzione e questi vanno sempre assoggettati all’evoluzione del mercato a livello globale.
Considero l’inquinamento ambientale per le malattie e i linfomi di oggi un problema di fatto, necessariamente oggetto di discussione e approfondimenti. Oltre all’aspetto professionale infatti, sono molto sensibile sul tema dell’ambiente avendo perso un fratello quando avevo 17 anni. Ritengo che sia qualcosa di assolutamente non negoziabile, poiché comporta la perdita di vite umane.
Quanto e come hanno influito gli aumenti dei costi nel Suo settore?
Nel nostro settore gli aumenti sono abbastanza indiretti, di fatto non operando sul mercato se non per conto di terzi, la nostra attività viene valutata sulle performance generata.
Si riflette quando i tuoi clienti, i soggetti che fanno fornitura nel mercato finale, soffrono l’aumento dei costi di fornitura e l’aggravio degli oneri finanziari che devono sostenere per garantire gli acquisti e le vendite. Soffrono inoltre per il rischio di credito che si genera, perché i clienti finali fanno fatica a pagare, e quindi l’effetto seppur non diretto è comunque esistente.
L’inflazione in determinate circostanze può rappresentare anche delle opportunità. Andare a diversificare i mercati in una logica geografica nazionale piuttosto che estera, così come le attività che espleti è fondamentale, perché paradossalmente puoi decollare anche nei momenti di difficoltà.
Qual é l’approccio da parte della collettività verso i temi energia e ambiente?
Proprio sui temi dell’energia e dell’ambiente molto spesso si creano delle fazioni, che sono fondamentalmente sbagliate poiché ci si ritrova a dover definire molte delle politiche di sviluppo e future. Erroneamente molti vedono il passaggio radicale alla rinnovabile come una soluzione assoluta.
La sostenibilità deve sempre essere basata non solo su quanto io abbia fatto o installato, ma su quanto questo di fatto renda. E’ fondamentale saper coniugare un obiettivo di quota con quelli di resa ed efficacia, bilanciando gli aspetti emotivi legati ad un percorso giusto di transizione ecologica con dei livelli di sostenibilità economica.
Vincenzo De Marino