L’arte del sopravvivere
I recenti due anni trascorsi hanno enfatizzato il trend che già si delineava nell’ultimo decennio.
Come il virus maledetto enfatizza le patologie di ognuno di noi massacrandoci nei punti deboli, la gestione della pandemia ha infierito sugli anelli deboli della società e chi non ha reagito in maniera critica e logica (quasi tutti), ne sta venendo fuori, chi più e chi meno, con le ossa rotte.
Emblematica tra tutti, l’Italia; se vogliamo approcciarci a un’analisi critica e asettica (se mai possibile) della società italiana, possiamo vedere fatti storici a decine nei tempi di una generazione che si ripetono negli errori: ma la definizione di essere intelligente non era il riconoscimento dell’errore e quindi della modifica dell’azione?
Questo periodo che stiamo ancora vivendo diventerà famoso e sarà messo quale esempio nei trattati di sociologia e psicologia di massa; una paura diffusa, una narrazione ufficiale sono stati sufficienti per creare il peggior esempio di risposta a un problema sanitario; i numeri parlano chiaro e i tribunali italiani stanno sempre più accettando denunce e querele portando a giudizio i vertici del nostro governo.
Nel contempo l’economia reale, ovvero chi produce reddito, è stata, e continua a essere, falcidiata.
La scure dell’austerità europea, imposta dalla Germania ma seguita acriticamente da TUTTI, e dei lockdown scriteriati poi, hanno distrutto l’economia dei più fragili e senza appello.
Infatti il PNRR verrà destinato per lo più alla digitalizzazione (?) e alla transizione ambientale lasciando briciole alla sanità che continua a venire tagliuzzata nonostante sia già agonizzante.
Il “senza appello” significa che per chi crede che ci possa essere speranza nel “tocciare” nel MES… beh se lo può scordare: siamo già a rischio di sconfinamento.
Alcuni spunti di riflessione:
I dati emersi dall’analisi sui fallimenti delle aziende italiane di CRIBIS, aggiornata al 30 settembre, parlano chiaro: nei primi nove mesi del 2021 sono state 6.761 le imprese italiane che hanno dichiarato fallimento, in aumento del 43,6% rispetto allo stesso periodo del 2020, quando si sono registrati 4.709
Le previsioni per il 2022 non sono miglori.
E ancora:
Nel 2019 chiuse 427.000 P.IVA
Nel 2020 chiuse 320.000 Partite IVA
nel 2021 si è avuta una richiesta di +42.9% di P.IVA da non residenti in Italia rispetto l’anno precedente.
Il 21% da parte di società di capitali -16.3% rispetto il 2019
Solo il 3.4% da parte di società di persone, in calo rispetto il 2019 del -19.5% .
Come li vogliamo leggere questi numeri?
Personalmente li collego a persone, famiglie italiane che non hanno più un reddito.
Dal 2006 al 2020, da circa 1.8 Milioni di disoccupati, siamo arrivati a oltre 5.2 Milioni.
I governi che si sono alternati hanno fatto a gara a chi fa peggio e spesso aderendo pedissequamente alle direttive di Bruxelles condizionata dalla Germania avvantaggiata da un cambio favorevole Marco/€ e dagli sforamenti ripetuti sui vincoli d’inflazione seguiti anche dai francesi, mentre noi, da bravi e obbedienti alle direttive di eurpee, ci siamo fatti insultare come inaffidabili e sottoposti a ripetute speculazioni
Tralasciando altre squallide vicende speculative che darebbero una connotazione antieuropeista a questo articolo (che invece vuole segnalare le anomalie che pregiudicano le grandi potenzialità che avrebbe il nostro Continente), focalizzerei le azioni dei nostri dipendenti istituzionali, Governo, Parlamento e Senato, che in oltre 20 anni non hanno saputo fare altro che obbedire e aderire a tutto all’infuori del volere popolare. Emblematici sono i vari referendum popolari ai quali siamo stati chiamati e le cui linee emerse sono state puntualmente disattese: Responsabilità civile in caso di dolo dei Magistrati, privatizzazione dell’acqua, la famosa Bicamerale alla cui costituzione fu chiamato l’on. D’Alema che fallì puntualmente.
Ora la domanda: Partendo da un assunto indiscutibile che noi contribuenti paghiamo questa gente e anche bene, ma per chi lavorano?
Massimo Gardelli – SISTEMA PAESE Società Civile & Economia Reale