Il divario della mobilità elettrica

La mobilità elettrica automobilistica pulita, sicura e sostenibile si sta rilevando un privilegio per pochi.
In base ai dati di Motus-E (prima associazione in Italia costituita per fare sistema e accelerare il cambiamento verso la mobilità elettrica) le auto elettrificate viaggiano a due velocità. Le nuove immatricolazioni a batteria sono circa il 64% a Nord, il 29% al Centro e il solo 7% al Meridione.

Al Nord Italia il consumo dell’elettrico cresce invece al Meridione stenta a decollare oltre che per la diversa distribuzione di ricchezza anche per la carenza delle infrastrutture di ricarica che abbondano a Nord e scarseggiano al Sud dove, ad aggravare la situazione, si aggiunge la carente presenza delle colonnine nei percorsi autostradali.

Transizione elettrica, sostenibilità, rigenerazione urbana rischieranno di rimanere solo teoria e le risorse del Pnnr cadranno nel vuoto se le istituzioni non le impiegheranno in maniera mirata e celere negli investimenti sulle infrastrutture di carica riducendo il gap Nord Sud. Inoltre, come si ripete da ormai due anni, le risorse senza provvedimenti adeguati non portano ai risultati voluti. Sarebbe auspicabile una serie di incentivi strutturali a lungo termine.

Antonella Cirese