L’economia della bellezza tra i punti di forza del Pil
Secondo uno studio di banca Ifis l’economia della bellezza rappresenta il 24% del PIL italiano. In base a tale studio, le aziende che dimostrano di avere uno scopo nel migliorare il territorio e la società risultano vincenti.
Dopo due anni di pandemia il concetto di bellezza si sposa con quello di etica ossia è bello quello che è giusto per la comunità, per il territorio e per l’ambiente.
Le imprese vincenti sono quelle che svolgono attività con un forte impatto sociale e sostenibile sul territorio prescindendo dalla tipologia di business e dai mercati di riferimento.
Le piccole e medie imprese, di cui è ricco il tessuto sociale del sud, rispondono a questa esigenza e si arricchiscono di purpose driven ossia di aziende che agiscono in maniera responsabile e concreta creando un impatto positivo e costruttivo per la società.
Il patrimonio artistico, culturale, enogastronomico e il saper fare si rivelano creatori di valore economico e sociale rimettendo al centro la dignità della comunità e del territorio.
Antonella Cirese