La disidratazione e gli effetti sulla mente
Una perdita di liquidi pari all’1,5% dell’acqua corporea è sufficiente per avere effetti sull’energia fisica e le capacità celebrali. A dimostrarlo diversi test eseguiti su uomini e donne di età diverse. Il primo studio, pubblicato dalla rivista Journal of Nutrion, ha coinvolto 25 donne di età non superiore ai 25 anni. Donne sane e attive impegnate in esercizi fisici.
Controlli periodici, ogni 28 giorni, hanno verificato le capacità cognitive in condizioni diverse, dopo una corretta idratazione alla sera e dopo una disidratazione indotta da 60 minuti di corsa al tapis roulant.
Un test simile è stato condotto su 25 uomini, soggetti campione nella stessa fascia di età. I risultati fanno notare in maniera molto chiara come una blanda disidratazione indotta, provoca mal di testa, difficoltà di concentrazione e riduce le capacità cognitive.
Nelle donne si verifica una riduzione dell’energia fisica e un cambiamento drastico del tono dell’umore, negli uomini è invece più evidente la carente concentrazione. Parametri simili sono stati riscontrati anche quando volontariamente e senza sforzo fisico i volontari si sono sottoposti a disidratazione.
Mantenere livelli ottimali di idratazione è importante non solo quando le temperature aumentano o quando si pratica attività sportiva, ma anche se, per lavoro, siamo costretti a passare l’intera giornata alla scrivania. Il nostro organismo risponde alla sensazione di sete quando si è già perso almeno l’1 o il 2% del volume di acqua corporea. Troppo.
Massimiliano Sassoli