Professioni “verdi”. Il mercato del lavoro cambia
Con i nuovi mestieri “green” si guadagna e ci si diverte. Fino a qualche anno fa tra le professioni ambite c’erano l’avvocato, il chirurgo, il calciatore o il banchiere. Oggi di gran moda sono il chimico verde, l’esperto in biomarketing o il cuoco sostenibile.
I ragazzi e le ragazze hanno a disposizione una nuova fonte di ispirazione per la scelta della professione: madre natura. Si moltiplicano le occasioni per lavorare al servizio dell’ambiente e si stanno creando nuovi mestieri “verdi”. Tante aziende richiedono la figura del tecnico verde, professionista questo che unisce le proprie conoscenze sulla composizione chimica dei vari materiali alle esigenze di sostenibilità ambientale. Si tratta di un lavoro creativo perchè il chimico verde è anche stimolato a mettere insieme i componenti naturali per ideare i nuovi materiali.
Il percorso universitario parte dalla facoltà di chimica a cui vanno aggiunte diverse specializzazioni sempre nel settore dell’ecologia. Anche la professione del cuoco ha la sua variante green in quanto chi si mette ai fornelli deve essere pronto a rispondere alle esigenze di una clientela sempre più rispettosa della natura. Deve essere attento a utilizzare prodotti ecologici a chilometro zero, essere accorto per quanto concerne sprechi privilegiando il riciclo. Se si considera che i cuochi “tradizionali” sono già molto richiesti, quelli green lo sono ancora di più. Si tratta quindi dell’evoluzione della cucina.
Si parte con il diploma di scuola alberghiera a cui va aggiunta una specifica formazione che si ottiene attraverso corsi e master.
Un’altra professione altamente richiesta dalle aziende è l’analista dei dati e l’esperto di marketing ambientale. Il primo interpreta la miriade di dati che circolano in internet, selezionando quelli utili per le strategie ecologiche dell’azienda. Il secondo aggiunge alle classiche competenze quelle ambientali in modo che l’azienda sia all’avanguardia per quanto concerne l’ecologia e il rispetto della natura
Il futuro quindi è green.
Paola Copertino