Le camere sciolte? Un teatrino

Sembra ormai certo che tutto questo gran chiasso elettorale è destinato a concludersi in nulla.

Draghi defenestrato ingloriosamente? Solo uno scherzo dei soliti buontemponi. Il Parlamento da rinnovare? Invece adesso chiamano a candidarsi i soliti politicanti devoti al Presidente del consiglio uscente. Una nuova rappresentanza per le categorie da sempre escluse dal dibattito politico? Non se ne parla neanche: senza la raccolta delle firme non si entra.

Chi veramente decide le cose che contano ha immediatamente chiuso ad ogni velleità di cambiamento e si sta lavorando -anche scopertamente- per fare un Draghi bis con l’aggravante che avrà davanti a se  uno spazio temporale di cinque anni.

Per quelli che è bene non cambi mai nulla o che hanno paura di salti più o meno nel buio è una rassicurazione. Ma non c’è solo il fronte interno. Anche la BCE si muove. Sempre per il nostro bene, ovviamente! A Francoforte sono preoccupati per il nostro spread e quindi hanno riunito una Commissione per decidere come fare a fronteggiare una situazione che potrebbe distruggere l’euro. Si è deciso che la Banca Centrale potrà comperare titoli italiani per farne salire il valore e cioè ridurre il rendimento se le loro quotazioni dovessero andare in giù oltre un certo livello. Meglio non credo si possa volere! O no?

Il fatto è che non si deve sapere quale è questo livello per evitare che la speculazione si muova su dati certi. Ma non è così semplice come può sembrare e non è così favorevole ai nostri interessi.

Primo: la speculazione non sapendo quando interverrà la BCE potrebbe decidere di vendere subito e in massa per sapere quando avviene il suo intervento sul quale poi comprare; chiunque lo farebbe.

Secondo: se non è pubblico il pensiero della BCE essa potrebbe intervenire o far mancare il proprio intervento semplicemente perché in Italia potrebbe esserci un governo non gradito.

Terzo: gli acquisti di titoli sono subordinati a politiche fiscali precise cioè la stessa cosa accaduta alla Grecia e non solo.

Quarto: il Presidente uscente tra le tante amenità che è riuscito a raccontarci ha anche inventato la categoria del “debito buono” che è stata molto ampliata durante il suo regno. Adesso ha pensato che potrebbe non bastare questa dieta a base di debito buono e quindi pur dimissionario sta lavorando ad una ulteriore significativa tranche di nuovo debito buono che vedrà la luce nei prossimi giorni. Vorremmo sapere se la categoria dei debiti buoni è tra quelle che la BCE comprerà senza condizioni oppure no.

Quinto: questa influenza della BCE sulle quotazioni in che modo si coniuga con il mercato libero? Il risparmiatore che compera a prezzi gonfiati se si dovesse trovare in mano carta straccia che farà?

Quindi mentre noi ci trastulliamo sul viso del candidato più simpatico senza che nessuno dei partiti abbia trovato il tempo per commentare questa decisione della BCE, a Francoforte hanno già deciso cosa dovrà fare e cosa non dovrà fare il prossimo esecutivo.

Una ultima questione: ma perché andiamo a votare se decidono tutto loro?

Canio Trione