Anticipazioni Rapporto Svimez 2022. Al sud non va bene
Il mezzogiorno, al contrario di quanto successo nelle crisi passate, ha reagito alla crisi pandemica partecipando alla ripartenza solo grazie alle politiche a sostegno dei redditi delle famiglie e della liquidità delle imprese. Il Pil del Mezzogiorno, calato dell’8% nel 2020 (-9% il calo a livello nazionale), è cresciuto del 5,9% nel 2021 (a fronte di una crescita nazionale del +6,6%). Lo rivelano le anticipazioni al Rapporto Svimez 2022 alla Camera.
Gli investimenti crescono più al Nord ma al Sud vanno bene le costruzioni (ecobonus 110% e PNRR). Un dato positivo che però deve attualmente fare i conti con la crisi di guerra e quindi al rallentamento della ripresa, emergenze sociali aumento dei costi dell’energia e delle materie prime.
Rischia di riallargarsi così la forbice tra Settentrione e Meridione, con una crescita del Pil al Sud, nel 2022, stimata dalla Svimez al 2,8%, contro il 3,6% del Centro- Nord e il 3,4% del Paese. Stesso trend previsto nel 2023: +1,7% nelle Regioni centrosettentrionali a fronte di un +0,9% in quelle del Sud.
La crisi pandemica ha mandato un segnale che non si può ignorare: se il Sud sta bene ne guadagna tutto il paese. Se si investe nelle potenzialità del Meridione, porti, fonti rinnovabili, agricoltura, la crescita sarà nazionale.
Seguendo le direttive dello Swimez, è necessario e fondamentale utilizzare le risorse del PNRR con progetti mirati e a lungo termine che potenzino le infrastrutture del Sud in primis nell’Istruzione e nella sanità.
Antonella Cirese