La Lucania contro il caro bollette
In tempi di guerra e se le importazioni di gas e petrolio sono a rischio le produzioni nazionali si nazionalizzano. Lo dicevamo da queste colonne alcuni mesi fa sottolineando che il prezzo della energia per le categorie produttive dovrebbe essere limitato sotto un tetto massimo invalicabile. Il senso della proposta, peraltro ovvio, sta nella necessità di fermare il carovita (che non è inflazione ma crescita dei costi e quindi una specie di tassazione) e di rilanciare l’economia come dovrebbero fare tutti gli stati d’Europa e del mondo.
Il Presidente Bardi non ha letto attentamente quel nostro articolo e quindi sembra che voglia alleggerire la bolletta energetica per le famiglie lucane scoprendo che questi hanno avuto un danno ambientale che va risarcito. Ma anche il mese passato e l’anno passato e il decennio passato hanno subito quel danno si vuole risarcire anche quello? Oppure si tratta di una regalia una tantum vestita da risarcimento? Le imprese invece non hanno diritto a queste agevolazioni. Perché? non hanno subito un danno ambientale anche loro (penso alle imprese legate al turismo o all’agroalimentare)? Come mai abbiamo due prezzi diversi per due categorie diverse per la vendita dello stesso bene? O forse attraverso il gas in realtà si paga altro? ed è legittimo che attraverso il gas si paghino tasse che dovrebbero essere calcolate sul reddito e non certo sul consumo di gas peraltro utilizzato per scopi economici e cioè per dare occupazione e sfamare le popolazioni? Molte sono le domande di cui la più gran parte lasciamo nella penna anche per non disturbare il manovratore che ha introdotto questo principio peraltro neanche nuovo.
Naturalmente non avremo risposte però non possiamo non complimentarci della iniziativa del Presidente che anche se timida va nella direzione giusta. Ci auguriamo che anche la regione Puglia (che subisce gli stessi danni ambientali dalle raffinerie a servizio delle estrazioni lucane) si faccia illuminare dalle decisioni di Potenza.
Temiamo che questa preziosa idea pur perfettibile come tutte le cose umane non si realizzerà come auspicato per la semplice ragione che ad elezioni celebrate sorgeranno moltissimi cavilli che oggi sembrano impensabili. A titolo di esempio: è pensabile che lo stato rinunzi all’Iva su queste bollette? E le accise? E le imprese erogatrici hanno dei costi che non saranno coperti? Oppure saranno addossati alla regione come sembra di intuire tra le parole del comunicato? Cioè: non è che da una cosa che sembra cambiare tutto si pervenga a lasciare tutto com’è e ridurre tutto ad un annuncio cui far seguire l’ennesima elemosina che indurrà i nordici a dire che siamo accattoni?
Siamo ancora in alto mare per tantissime ragioni ma la strada è quella giusta non solo per la Basilicata ma per l’intero Mezzogiorno. Vedremo cosa accade.
Quindi al Presidente Bardi diciamo che confidiamo vivamente nella genuinità della sua proposta augurandoci che non sia assimilabile alle promesse da marinaio che conosciamo e che in tempi di elezioni fioccano ad ogni piè sospinto.
Canio Trione