Necessario un modello di sussidiarietà che dia soluzioni
Il Forum del Terzo settore ha idee chiare e richiede a tutte le forze politiche di mettere in agenda la solidarietà. Una richiesta che va in linea con il cammino di rinnovamento e rigenerazione sociale territoriale che ha indicato la pandemia.
Il terzo settore non deve agire in supplenza del pubblico ma in sinergia e in collaborazione con esso, bisogna abbandonare i vecchi schemi penalizzanti per un settore che fin ora è stato considerato una cenerentola, infatti il documento redatto dal terzo settore mette in evidenza come solo lo 0,7% del Pil sia investito nei servizi sociali territoriali (la media UE è al 2,5%) e appena lo 0,28% in cooperazione allo sviluppo mentre si prevede di aumentare al 2% la spesa militare.
Sei sono le richieste programmatiche che il terzo settore ha presentato alle forze politiche:
- 1. Contrastare le povertà multidimensionali e le disuguaglianze socio-economiche.
- 2. Economia sociale, giusta transizione ecologica e digitale
- 3. Welfare: diritti, benessere, autonomia
- 4. Promuovere la pace e un’Europa del dialogo e dell’accoglienza
- 5. Costruire coesione, promuovere cittadinanza e partecipazione
- 6. Investire nel Terzo settore e attuare l’amministrazione condivisa.
Terzo settore e pubblico, con una pubblica amministrazione rafforzata, devono essere soggetti paritetici attivi di un cambiamento che realizzi un modello di sussidiarietà che non si limiti solo ad individuare i bisogni della comunità ma dia soluzioni e risposte generative di valore economico sociale. E’ arrivato il momento di dare al terzo settore la centralità che merita.
Antonella Cirese