L’ansia, non sempre una nemica

Può colpire chiunque, e nei momenti più inaspettati, l’ansia, sensazione subdola con cui molte persone si ritrovano a dover fare i conti anche in giovane età. A contraddistinguerla il respiro più breve, la mente confusa, il dolore che, a volte, diventa fisico creando una condizione a tratti invalidante.

E’ vero, le sensazioni che si provano possono sembrare insopportabili, ma se si impara ad ascoltarle, si scopre che hanno un messaggio. E le comunicano attraverso il corpo. Chi ne soffre sente un macigno sul petto che quasi impedisce di respirare, svuotamento emotivo che non risparmia nessun sentimento, bello e brutto.

L’ansia è un disagio estremamente diffuso, nelle diverse forme, che è entrato nel linguaggio comune. Gli studi epidemiologici stimano che nella popolazione mondiale ne soffrano ben 270milioni di persone, con prevalenza della popolazione femminile.

C’è da considerare che è aumentata soprattutto in questo nostro tempo accellerato e carico di preoccupazioni sociali e collettive e, di riflesso, anche individuali. Un’accellerata al fenomeno l’ha data anche la situazione pandemica con il clima di incertezza e precarietà che ha creato.

Vediamo come si manifesta l’ansia: cuore che accellera, sensazione di blocco, irrequitezza diffusa fino alla sensazione di paura, stato di agitazione come se ci fosse un pericolo imminente. Naturalmente queste sensazioni vengono percepite dal corpo che inizia a sudare e il cuore ad accellerare i battiti,mentre i polmoni respirano a fatica. Nel caso in cui si avvertano variazioni del ritmo del respiro che diventa accellerato, palpitazioni, vertigini, nausea, cefalea, bocca secca, nodo alla gola, dolori muscolari, oppressione toracica, confusione, calore o brividi di freddo, affanno, secondo gli esperti, queste sensazioni non sono pericolose. Sono però fastidiose, difficili da tollerare e a volte dolorose.

Auspicabile sarebbe rivolgersi a degli esperti perchè da soli, se non si conosce la genesi e il decorso della sintomatologia d’ansia, è inevitabile preoccuparsi ancora di più.

E’ fondamentale capire il corpo cosa vuole dirci. Occorre un po’ di lavoro di introspezione e di affetto, per se stessi e per le proprie fragilità. Se infatti il medico esclude che i segnali descritti non sono relativi ad altri disturbi, non essendoci problemi di salute, allora dobbiamo considerare che corpo e mente sono lo stesso organismo.

L’ansia ci chiede quindi di capire cosa sta succedendo alla nostra mente, cosa ci preoccupa e con un po’ di amore in più verso noi stessi e sano egoismo, si riuscirà ad allontanarla dalla propria vita.

Paola Copertino