Apertura della caccia in Campania, in campo le Guardie volontarie
Domenica scorsa, giorno di apertura della caccia in Campania, sono scese in campo le Guardie Venatorie del WWF e della Lipu che hanno operato in tre diversi contesti.
Le Guardie Giurate venatorie del WWF di Caserta hanno sorpreso due persone armate di fucili da caccia che stavano sparando liberamente a colombi e passeri, specie non cacciabili, all’interno di una azienda bufalina di Castel Volturno. Uno dei due era anche sprovvisto del porto d’armi. Sono stati allertati i carabinieri e così i due sono stati denunciati, mentre le armi, le munizioni e la fauna abbattuta sono state sequestrate.

In un altro intervento, invece, i carabinieri della stazione forestale di Marigliano, in provincia di Napoli, insieme alle Guardie Zoofile e Venatorie della Lipu, hanno trovato, in un casolare di un uomo del Nolano, una gabbia con tre storni. I militari hanno effettuato una perquisizione di uno stabile e dell’abitazione del soggetto fermato che ha portato alla scoperta di armi e fauna: 400 munizioni di vario calibro, due fucili, una pistola (trovata carica sotto il cuscino del letto), una carabina, due fucili artigianali costruiti con tubi e ferro, perfettamente funzionanti e pronti all’uso, 7 quaglie, 4 storni, 3 richiami acustici elettromagnetici e 4 archetti in ferro per la cattura di avifauna. L’uomo è stato arrestato. I reati contestati vanno dalla ricettazione alla detenzione abusiva di armi, dal possesso e dalla omessa custodia delle stesse, alla detenzione di avifauna protetta.

Un’altra operazione è stata condotta dalle Guardie Giurate Venatorie del WWF Napoli. Alle 5 del mattino, ancora nel buio profondo, i volontari erano operativi, ma già da prima nelle campagne a nord della provincia di Napoli, vi erano assembramenti di auto di cacciatori nei pressi dei siti venatori più ambiti. Nel corso dei controlli, nel giro di due ore, erano una dozzina i colombacci abbattuti legalmente: i cacciatori erano in regola con documenti e mezzi. Alcuni colombacci uccisi erano stati posizionati sul terreno, insieme agli stampi di plastica, come macabro richiamo per altri uccelli. Tutto in regola, nessuna violazione, tutto nei limiti della legalità. Ma nasce spontanea una considerazione: come può un’attività crudele, cruenta, e violenta essere legale? Quale nefasta alchimia giuridica può mai rendere legalmente accettabile l’uccisione di esseri viventi? “Non si può confondere ciò che è lecito con ciò che è giusto, perché sono concetti purtroppo spesso lontanissimi l’uno dall’altro”, ci rammenta Annamaria Manzoni, nel suo “Il contagio della violenza”: citazione più che appropriata…
Ciro Troiano