E poi arrivano gli “obiettori” dei notiziari

E’ nata una nuova categoria di telespettatori, i cosidetti “obiettori” dei notiziari, che preferiscono non sapere per salvare leggerezza e buonumore. Una parte ormai molto consistente e in crescita della popolazione mondiale sceglie, deliberatamente, di evitare di seguire le notizie che, tra Covid e minaccia nucleare, stanno diventando difficili. C’è una fuga di telespettatori dai telegiornali troppo angoscianti e le trasmissioni di intrattenimento che si focalizzano sulla cronaca, spesso andando alla ricerca di curiosità morbose, invadendo la privacy.

Cambiano o meglio si modificano i gusti dell’utenza. Spazio a programmi di intrattenimento più leggeri, anche reality basati su incontri a ristoranti e su navi da crociera. Tante le trasmissioni sulla cucina ed sull’ospitalità che sono un modo di raccontarsi e far conoscere il territorio. Spazio a quelle dove ci si sfida su vari temi, dalla cucina alla sartoria. Da non sottovalutare la grande fuga dalle notizie perchè anche le trasmissioni pomeridiane che dovrebbero essere di intrattenimento, quindi trarttare temi più leggeri, scavano nelle situazioni familiari, cercano lo scandalo e il sensazionale, anche quando non c’è.

Uno studio dell’Università di Oxford ha rivelato che una parte ormai molto consistente e in crescita della popolazione mondiale sceglie deliberatamente di evitare di seguire le notizie, soprattutto perché ‘rovinano il buon umore’. Negli ultimi 5 anni gli ‘obiettori’ ai notiziari sono arrivati al 54% della popolazione in Brasile e al 46% nel Regno Unito. Ma non basta, anche la stampa classica ha subito una sorte nefasta. E in Italia il fenomeno è in crescita.

Cosa va di moda allora? Secondo alcuni studi autorevoli, la testata giornalistica più letta del Belpaese pare sia ‘Fanpage’, registrata nel 2011. Partita da una pagina Facebook è ormai composta da una redazione indipendente di 60 giornalisti/collaboratori. È leggera, popolare, parecchio orientata alla cronaca nera e al ‘celebrity gossip’, ma dà le notizie e non è fatta male, anche se non è certo una testata di ‘approfondimento’. Bisogna quindi essere al passo con i mutamenti. I tempi cambiano, e non sempre a un ritmo graduale. Una reazione all’eccesso di novità, di bombardamento mediatico, è quella di chiudere gli occhi e azionare il telecomando, visto che le notizie sono spesso negative e poco gradire. In molti si stanno rifugiando in sane letture o nella contemplazione della natura.

Paola Copertino